Roma, 15 ago – Pur essendo il più grande produttore di petrolio di tutta l’Africa, la Nigeria importa quasi tutti i carburanti da essa consumati e questo paradosso si spiega col fatto che non ha abbastanza raffinerie per soddisfare la domanda interna. Come è facile immaginare questa situazione crea problemi enormi all’economia nigeriana visto che importanti quantità di valuta straniera sono usati per l’acquisto di questi carburanti e il governo, per evitare un crollo eccessivo della naira (la valuta della Nigeria) e contenere l’inflazione, è costretto a restringere l’acquisto di valuta estera da parte delle imprese, le quali a loro volta non possono comprare ciò di cui hanno bisogno per poter produrre.
Questo circolo vizioso va avanti da anni, ma le cose potrebbero presto cambiare. Il magnate del cemento Aliko Dangote (che è anche l’uomo più ricco dell’Africa) sta costruendo a Lagos la più grande raffineria africana, che una volta entrata a regime produrrà 650mila barili di carburante raffinato al giorno, abbastanza non solo per soddisfare la domanda nigeriana ma anche per esportarla in altri paesi. C’è da dire che i lavori hanno avuto degli intoppi, la raffineria sarebbe dovuta diventare operativa all’inizio del 2020 ma adesso si parla della fine del 2020 o addirittura del 2021.

Una strada ancora lunga

Non c’è dubbio però che prima o poi diventerà operativa e quando questo avverrà per la Nigeria le cose cambieranno, visto che non solo non dovrà sprecare valuta pregiata per acquistare carburanti, ma potrà guadagnarne abbastanza per permettere alle imprese di comprare gli equipaggiamenti di cui hanno bisogno con evidenti benefici per l’economia nigeriana. Certo la strada per lo sviluppo è ancora lunga ma almeno si sta facendo qualcosa per migliorare questa situazione. La nuova raffineria dimostra poi che anche in Africa esistono imprenditori disposti a investire per creare ricchezza e occupazione.
Giuseppe De Santis

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