Lโultimo caso in ordine di tempo riguarda Nauen, cittadina del Brandeburgo, dove un centro dโemergenza per profughi รจ andato in fiamme, con ogni probabilitร con dolo. Ma giร qualche giorno fa Heidenau, piccolo centro di 16 mila abitanti della Sassonia, era salita agli onori delle cronache a causa di una manifestazione della Npd e di parte della cittadinanza. Circa mille persone hanno infatti tentato di impedire lโarrivo di 120 profughi da alloggiare nel locale centro dโaccoglienza. Nella notte di sabato si รจ addirittura arrivati a scontri tra manifestanti e forze dellโordine nonchรฉ al lancio di gas irritanti. Lโepisodio ha sollevato lโindignazione generale, tanto che la Merkel รจ dovuta intervenire sullโaccaduto con parole di forte condanna.
Questi fatti si sommano a quelli di Escheburg, Trรถglitz, Meiรen, Reichertshofen, Remchingen, Weissach. Insomma, parte della popolazione รจ furiosa, la Germania รจ in fiamme. Ed รจ proprio in questi casi che comincia la โcaccia al nazistaโ, si parla ovunque di โestremismo di destraโ, si lanciano gli allarmi piรน deliranti sul ritorno delle camicie brune. E, infine, si rispolvera lโarma piรน potente, quella che in Germania รจ sempre decisiva: il senso di colpa dei tedeschi. Il tutto, ovviamente, condito dalla retorica, francamente irritante, di quella che possiamo definire la โrivoluzione progressista incompiutaโ.
Leggere, per credere, lโanalisi di tal Roland Nelles che, dalle popolarissime colonne dello Spiegel (grossomodo lโEspresso dei tedeschi), si รจ avventurato nella ricerca delle colpe di quanto sta accadendo in terra germanica. Tra i colpevoli (e moralmente condannati) Nelles piazza al primo posto la Ue, la Merkel e i politici: non perchรฉ costoro abbiano approcciato il tema dellโinvasione immigrata con superficialitร e leggerezza, ma perchรฉ โ si badi โ troppo poco hanno fatto contro gli estremisti di destra. Insomma, non si guarda la luna, ma il dito che la indica.
Il secondo posto, invece, se lo aggiudicano โgli altri europeiโ. Nelles non ha remore a far nomi: โungheresi, italiani, serbi, greciโ. Avete capito bene: se la Germania brucia, se nessuno riesce a far nulla contro lโinvasione allogena, non รจ colpa di chi, come Nelles, si affida allโamore universale e alla politica dellโaccoglienza indiscriminata, ma di noi italiani, dei greci e degli altri popoli europei che, ottusamente, si ostinano a non voler collassare definitivamente, inviando treni di immigrati nella povera Germania (che poi il Brennero, Ventimiglia e la Baviera siano costantemente pattugliati da imponenti sbarramenti di polizia frontaliera non viene ovviamente menzionato).
Ma in tutto questo, ci dice Nelles, la colpa piรน grande ce lโhanno i tedeschi, troppo poco recettivi nei confronti delle politiche dโaccoglienza (leggi: suicidio etno-culturale). Eppure, dopotutto, dobbiamo ritenerci fortunati. In Italia, infatti, piรน di un politico comincia a rappresentare la voce strozzata dei cittadini esasperati da questo โrazzismo al contrarioโ. In Germania, invece, lโaccusa di razzismo e nazismo รจ sempre lรฌ, pronta a soffocare ogni dissenso, ogni obiezione, ogni dubbio che, forse, essere invasi e โsostituitiโ non รจ proprio una bella prospettiva. In Italia cโรจ la Boldrini, certo, cโรจ Renzi, vero anche questo. Ma cโรจ anche Salvini. In Germania al contrario pare che, oltre alla cerchiobottista Merkel, ci sia solo gente del calibro di Roland Nelles.
Valerio Benedetti
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2 comments
gente come roland nelles sono da rinchiudere in un centro mentale blindato
Come in biologia le specie viventi che non si difendono in modo adeguato sono destinate solo ad una cosa: l’estinzione. O inizieremo a farlo senza se e senza ma, oppure saremo destinati ad una ingloriosa fine