Roma, 22 dic – La siccità che ha colpito lo Zambia non ha danneggiato solo l’agricoltura, ma anche creato problemi alla produzione di elettricità, visto che la nazione africana dipende prevalentemente da impianti idroelettrici che hanno risentito pesantemente della carenza di piogge.
Si stima che per via di questa siccità lo Zambia abbia una carenza di 750 megawatt e ciò abbia ridotto fortemente la sua crescita: quest’anno è data al 2%, in forte calo se si pensa che a inizio 2019 la previsione era il doppio.
La sinergia con il Giappone
Una soluzione a questo problema sembra molto vicina, visto che il governo ha firmato un accordo con la società giapponese Univergy Solar per costruire due centrali solari e aggiungere per il prossimo anno 200 megawatt alla rete elettrica nazionale. L’investimento, del valore di 200 milioni di dollari, consiste nella costruzione di due centrali solari di cui una da 135 megawatt nel nord dello Zambia e un’altra da 65 megawatt nella regione dove si estrae il rame. La costruzione inizierà nel primo trimestre del 2020 e sarà completata in sei o al massimo otto mesi.
La strategia dello Zambia
La costruzione delle centrali solari non solo creerà centinaia di posti di lavoro ma offrirà opportunità di investimento anche alle imprese locali. Il vero vantaggio sarà però legato al fatto che colmeranno il gap di produzione elettrica e questo offrirà un contributo allo sviluppo dell’economia.
Giuseppe De Santis
2 comments
Ecco uno dei “vantaggi veri” che derivano dal temporaneo cambiamento climatico… Made in Greta, non in Japan. Leggere la composizione societaria prima di aggettivarla come nazionale…
Sulla questione di estrarre il rame, in termini di inquinamento consequenziale, faremmo bene a documentarci benino!
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