Damasco, 12 ott – Secondo quanto riferito da Newsweek, l’artiglieria turca avrebbe bombardato un contingente di forze speciali statunitensi vicino a Kobane, nel nord della Siria. L’attacco sarebbe avvenuto per sbaglio, com’è stato poi chiarito, ma un alto funzionario del Pentagono ha detto che i bombardamenti erano così pesanti che i soldati americani hanno preso in considerazione la possibilità di rispondere al fuoco per legittima difesa. Le attuali regole di ingaggio per le forze statunitensi continuano infatti a essere incentrate sull’autodifesa e il Pentagono, malgrado l’annuncio di Trump, non ha ancora diramato alcun ordine per un completo ritiro dalla Siria.
«Niente più errori»
Dopo una serie di conferme e smentite, il Pentagono ha infine ammesso che l’attacco ha effettivamente avuto luogo, ma che si è trattato di un «errore» e, inoltre, che non sono stati registrati morti, ma solo qualche ferito non grave. Come ha spiegato il portavoce della Marina americana, «l’esplosione è avvenuta a poche centinaia di metri da una località fuori dalla zona del meccanismo di sicurezza, in un’area dove i turchi sanno che sono presenti forze statunitensi». Per questo motivo il portavoce ha lanciato un monito alla Turchia: non saranno più ammessi errori del genere, altrimenti «potrebbero comportare un’azione immediata da parte degli Stati Uniti».
Gabriele Costa