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Svezia, via il dipinto “transfobico” dalla chiesa: sostituito con Gesù in tacchi a spillo

by Cristina Gauri
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Malmo (Svezia), 9 gen – “Mettere in fuga i tuoi fedeli: lo stai facendo nel modo giusto”. Uno slogan che inquadra perfettamente lo stato della Chiesa luterana di Svezia (fino al 2000 riconosciuta come religione di Stato), dove l’ansia di dimostrarsi inclusiva per le minoranze di qualsiasi tipo ha avuto come unico risultato, negli anni, quello di una disastrosa emorragia di fedeli, che la starebbero abbandonando in massa (solo il 2% è praticante). 

Paradiso gay

Prendiamo l’esempio di una chiesa di St. Paul, a Malmo: nel mese di dicembre, per celebrare l’inclusione del mondo Lgbt, la sacerdote aveva fatto sostituire la pala dell’altare con un’altro dipinto, raffigurante Adamo ed Eva in un Paradiso di coppie gay in pose ammiccanti, con tanto di serpente transgender tentatore. Autrice dell’opera, la fotografa e artista Elisabeth Ohlson Wallin. Il dipinto, ultimato nel 2012, era stato dato in dono alla Cattedrale di Skara: un test, più che un regalo sentito, perché la pittrice, lesbica e attivista Lgbt, donando la pala voleva capire se la Chiesa di Svezia fosse gay-friendly come sosteneva. La Cattedrale di Skara decise di non prestarsi a test o ricatti morali e rifiutò gentilmente.

Il cortocircuito

Dopo sette anni, la Wallin è riuscita a trovare una collocazione alla pala della discordia: la chiesa di St. Paul, per l’appunto, che ha svelato il dipinto la prima domenica dell’Avvento. Il pastore Helena Myrstener ha affermato che “esponendo la pala d’altare LGBT, è stata scritta la Storia”. Ma qui arrivano il cortocircuito. Sì perché dopo tanto rimuginare la sacerdote ha deciso che la pala a favore dei diritti Lgbt in realtà è transfobica: nella rappresentazione del Paradiso terrestre, infatti, il serpente ha le sembianze di una persona transgender. E guai a proiettare di significati negativi l’immagine del trans. L’opera è stata quindi rimossa e sostituita con una nuova pala dipinta dalla Wallin. Il soggetto? Un’Ultima Cena dove gli apostoli sono trans e drag queen, e Gesù indossa i tacchi a spillo. “Questo per dimostrare il nostro costante e instancabile impegno nei confronti delle problematiche legate a Lgbtq”.

Cristina Gauri

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6 comments

Porfirio 9 Gennaio 2020 - 5:57

E poi ci chiediamo perché gli scandinavi orgogliosi del proprio passato e tradizioni si convertono al culto di Odino… il protestantesimo è sempre stata una delle forme peggiori del cristianesimo anche se ora i cattolici sulla scia di Bergoglio stanno raggiungendo in fretta quegli orrori sacrileghi – purtroppo queste scelte efferate delle chiese portano solo pochi, l’elite, ad abbracciare i culti degli antenati – la gran massa ripiega su un crasso materialismo ateistico e sul culto dello smartphone

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romolo 9 Gennaio 2020 - 6:26

E’ il risultato dell’Enciclica “Porcus Deus”? A quando il puttanato ecclesiastico e i casini monacali? Certo che, se a qualcuno venisse in mente di dipingere Maometto e Allah i questo modo, Cristo solo sa quello che succederebbe…. La Svezia è perduta e noi siamo sulla stessa strada.

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Jos 9 Gennaio 2020 - 8:34

..molte nazioni sono in fase di grande decadenza..solo i Guerrieri dello Spirito sopravviveranno e regneranno su tutto…

https://vimeo.com/168161579

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Jos 15 Gennaio 2020 - 9:23

I sionisti e/o loro servi hanno cancellato il video con traduzione italiana..”discorso AH congresso 1934″
Quando vi capita, salvare i video e ripostare…

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Filippo 9 Gennaio 2020 - 9:57

In Svezia più del 12% della popolazione è allogena, di provenienza afroasiatica, si tenga conto che gli svedesi sono meno di 10 milioni…..quindi di questo passo fra venti trent’anni in Svezia i capelli biondi e la pelle bianca sarà solo un lontano ricordo…

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SergioM 10 Gennaio 2020 - 1:06

Arte DEGENERATA . entartete Kunst

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