Berna, 28 nov – Con un ampio margine, la Svizzera ha bocciato la proposta dei Verdi per un abbandono pianificato della produzione di energia da fonte nucleare. I No sono stati il 54,23%, 45,77% invece i Sì (a livello aggregato il No ha prevalso in 20 cantoni su 26) in un referendum che ha visto una partecipazione di meno del 50% degli aventi diritto.
L’iniziativa, promossa dai Verdi ma appoggiata anche da altri partiti dell’ala di sinistra, prevedeva che a seguito della consultazione il paese adottasse una moratoria alla costruzione di nuovi impianti, chiudendo contestualmente tre dei cinque reattori attualmente in funzione e limitasse la durata dei restanti a 45 anni – mentre oggi i siti possono produrre, a prescindere dall’anzianità, fin tanto che rispettano criteri di sicurezza fissati a livello federale – al fine di arrivare al 2029 senza una centrale nucleare operativa nella confederazione.
La bocciatura del quesito sottoposto a referendum deriva, in buona parte, dal fatto che la Svizzera produce ad oggi un terzo della sua energia da fonte nucleare, prospettando quindi – in caso di vittoria del Sì – un’uscita caotica dal settore, senza garanzie per l’approvvigionamento, come osservato a più riprese dal governo durante la campagna elettorale.
Nicola Mattei
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