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Tante assenze ma voti altissimi: la “marchetta” dei professori a Greta Thunberg

by Cristina Gauri
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Roma, 18 giu – In quale posto del mondo uno studente marina sistematicamente la scuola e riceve quattordici “A” (cioè il massimo dei voti) su diciannove materie mentre nelle altre cinque ottiene “B”? In Svezia, ovviamente, nella classe di Greta Thunberg. Questa infatti è la sfavillante pagella dell’attivista svedese, paladina della lotta al riscaldamento globale, da mesi in vacanza permanente intorno al globo per propagandare il verbo dell’ambientalismo antifascista d’accatto – quello che parla alla pancia dei progressisti. Dal vertice di Davos ai vari incontri con i leader globali (ultimo dei quali Barack Obama) non ci sono state settimane o mesi in cui Greta non abbia disertato i suoi impegni scolastici. L’ossessione per l’ambiente, i discorsi con il ditino puntato e i selfie coi potenti della terra avevano la precedenza.

L’esultanza dei giornali di mezzo mondo 

Ora i giornali di mezzo mondo, Stivale compreso, esultano trionfanti contro la vulgata di chi giustamente contestava alla ragazzina le assenze – non ultima la decisione di non frequentare del tutto il prossimo anno scolastico: come si può combattere la battaglia contro il riscaldamento globale se si passa il 95% del tempo lontani dalla scuola? Con che basi culturali puoi condurre una lotta senza studiare sotto la guida dei tuoi insegnanti? La pagella di Greta, pubblicata sul giornale svedese Dagens Nyheter, dovrebbe mettere a tacere tutte le polemiche. La sedicenne, donna dell’anno in Svezia e principale favorita, secondo i bookmaker, al prossimo Nobel per la pace, spiega che quei voti se li è sudati. “Ho veramente lottato per ottenere questi voti”, ha dichiarato al giornale.

Il 10 politico

Forse questo discorso può andare bene per Greta, la ragazzina ricca, di sinistra e privilegiata per il suo ruolo nel panorama internazionale, alla quale gli insegnanti danno il “10 politico” per alimentare la narrazione della 16enne prodigio “santa subito” e renderne inattaccabile l’immagine. Ma forse nessuno si fa problemi sulla valenza diseducativa del suo esempio per i liceali di tutto il mondo, che non hanno tempo e mezzi per giocare a fare i salvatori della terra come la nostra 16enne svedese.

Cristina Gauri

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6 comments

SergioM 18 Giugno 2019 - 3:57

Premio fancazzista dell’ anno ! Per altro il nobel (a parte quelli per la fisica – matematica etc. ) viene dato da tempo (in particolare pace e letteratura ….) a cani e porci di sx …..
Fossi stato un suo prof le avrei dato un nc ( e chiamato chi l’ha vista ?)

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londonbeach 18 Giugno 2019 - 4:45

Quarant’anni fa sarebbe stata inserita in una scuola speciale. Appunto, quarant’anni fa.

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Sandro 18 Giugno 2019 - 6:36

Veramente un ottimo giornale, complimenti per l’informazione neutrale e di grande servizio che rende. Se chiudesse se ne sentirebbe la mancanza

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Louis Vermont 18 Giugno 2019 - 9:16

Non faccio che pensare a vomitare quando vedo questa macchietta lugubre.
Non so se è più demente lei o i suoi seguaci che pendono dalle sue labbra, come serpenti incantati dal pifferaio magico. E’ pensare che molti accusano di stupidità gli elettori dei partiti populisti irridendoli di cascare come pere cotte agli slogani demagogici di costoro, mentre nei confronti di questa bambolina horror, LORO FANNO ESATTAMENTE QUESTO!
Evidentemente questa macchietta lugubre è servito a riciclare una certa sinistra, e l’ideologia liberalprogressista (proprio per rimanere nell’ambito ambientale…) per contrastare i risvegli identitari arrembanti in tutta Europa. Ecco allora il pompaggio dei media e dai centri culturali dove il liberalprogressimo è presente in modo capillare con un’ecologismo demagogico e infantile che non serve a nulla (inutile parlare di conversioni ambientali costose, con una popolazione che arriverà a 10 miliardi!), e perdipiù con alle spalle interessi economici tutt’altro che noblili – chissà perchè questa manfrina trova il plauso di tante organizzazioni capitaliste…. – , e in tutto questo per rilanciare l’umanesimo anti-identitario “europeista” in salsa verde, andando a colpire come al solito le menti più suggestionabili, che sono naturalmente i ragazzini ma anche la (purtroppo) grande quantità di teneroni e moderati incapaci di ragionare con la loro testa, che piagnucolano di fronte alla ragazzina che lotta “per salvare il mondo”
Da parte mia, questa ragazzina e i suoi seguaci possono andare a fanculo, magari sotto un’auto diesel come suggerrisce Maria Giovanna Maglie.
E vada a fanculo la mitizzazione della sua malattia psicotica – perdon, un modo di essere, perchè se no, si offendono – . Anche questo buttato in faccia per non torcegli un capello alla ragazzina, e ai “diversi” come lei.
Io di malati come Greta, gli ho conosciuti personalmente, e oltre alla mancanza di benchè minima empatia, non posso dimenticare la loro meschinità, arroganza, miseria umana di questi presunti “ragazzi” speciali.
Perchè siamo tutti uguali nei diritti, meno nei doveri e nelle responsabilità.
P.S.: Visto che temo che anche qui verrano a defecare i suoi seguaci come delle mandrie imbufalite, gli insulti che ricevo da voi miei cari “gretini” sappiate che mi entrano da una parte e mi escono dall’altra! Saluti.

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Commodo 18 Giugno 2019 - 9:29

Le uniche che ne hanno colto l’essenza maligna, che pure si spande come un’ aura negativa da quella personcina, ed è quasi palpabile, sono state: Maria Giovanna Maglie e Rita Pavone. Queste due acute donne hanno messo a fuoco e fotografato un’ orrore senza nome che avrebbe ispirato senz’ altro il Maestro Lovecraft. O registi come John Carpenter, di ricordiamo: “Il seme della follia”.

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Gran Bretagna, il bikini costa solo una sterlina: e scoppia la polemica 31 Gennaio 2020 - 12:44

[…] Se un prezzo del genere rischia di azzerare completamente la concorrenza, d’altra parte non fa che alimentare un consumismo esasperato che si va poi ad abbattere sull’ambiente. L’industria della moda, infatti, è responsabile di circa il 10% delle emissioni di gas serra secondo le Nazioni Unite: consuma più energia di quella aeronautica e marittima insieme. Ma martedì, il governo inglese ha respinto le raccomandazioni dei parlamentari per costringere il settore della moda a essere più “serio” riguardo a questo argomento. A quanto pare, i consumatori inglesi preferiscono correre al mare con pochi soldi che dare ascolto … […]

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