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Tav, l’Ue in pressing sull’Italia: “Chiarimenti sull’analisi costi-benefici”

by Adolfo Spezzaferro
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Bruxelles, 13 feb – La Commissione Ue incalza l’Italia sulla Tav: gli impegni vanno rispettati (visti i fondi erogati). Il governo Lega-M5S a quanto pare non è in grado, almeno per adesso di uscire dall’impasse. E l’analisi costi-benefici, che boccia l’opera di certo non aiuta.

Commissione Ue: “Più passa il tempo più fondi a rischio”

“Stiamo ancora analizzando” la relazione tecnica ricevuta la scorsa settimana, e “chiederemo alcuni chiarimenti alle autorità italiane“, annuncia il portavoce della commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc, ricordando che “non c’è una scadenza fissata” imminente sullo stop ai fondi Ue “ma certo più passa il tempo e accumuliamo ritardi, più i rischi aumentano“.

“Sappiamo che c’è una certa programmazione e una scadenza per l’accordo di finanziamento ed è vero che stiamo accumulando un certo ritardo” con la “sospensione di appalti pubblici importanti” sulla Tav, per questo Bruxelles sta “monitorando la situazione da vicino”.

E, “a seconda dell’evoluzione delle prossime settimane dovremo vedere se saranno realmente programmati cambiamenti all’accordo di finanziamento” e se saranno quindi “necessarie” modifiche “al livello di finanziamento Ue“, ha spiegato il portavoce della Commissione Ue.

Presto vertice tecnico Italia-Ue

A quanto pare, infatti, l’incontro con le autorità italiane in merito all’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione si terrà molto presto, ma sarà solo a livello tecnico. Al momento non è infatti previsto nessun incontro tra il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e la commissaria Bulc.

Soltanto a giugno, pertanto dopo le elezioni europee, è previsto il check-up dei progetti Ue prioritari finanziati con i fondi Cef, in cui rientra la Tav. Mentre di solito si fa a fine anno il bilancio sui finanziamenti.

In ogni caso, per una qualsiasi modifica dell’accordo di finanziamento con l’Ue sono necessari tempi tecnici lunghi, e questa non può quindi essere procrastinata sino all’ultimo momento.

Per questo, ha sottolineato la portavoce, “speriamo di avere un incontro produttivo con le autorità italiane”.

Lega: “Opera necessaria, altrimenti riscrivere patto di governo”

Intanto, la Lega ribadisce la necessità dell’opera e dice che, in caso contrario, andrebbe riscritto il patto di governo.
Nel contratto di governo non c’è scritto no alla Tav“, ha detto Gian Marco Centinaio, ministro dell’Agricoltura e del Turismo, in visita a Mosca.

“E visto che spesso, quando apro bocca, mi trovo un deputato, o della Lega o dei Cinque Stelle, che alza subito la bandierina del contratto di governo, oggi la bandierina la alzo io”, prosegue. “Io mi attengo a quel contratto e in caso contrario, se non va più bene, non è attuale, ci si siede al tavolo, si ragiona e si scrive che la Tav non è indispensabile“.

Pd contro l’analisi tecnica

Anche l’opposizione va all’attacco. Il Partito Democratico, con il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, ha chiesto in Aula l’inversione dell’ordine del giorno per passare subito all’esame delle mozioni, già calendarizzate, sulla Tav.
Si finisce con il disattendere accordi internazionali ratificati con il voto del Parlamento, c’è un grande problema di credibilità del Paese“, spiega Delrio contestando il metodo della redazione dell’analisi costi-benefici della Torino-Lione. Sulla richiesta di Delrio deve esprimersi l’Aula con un voto.

La Lega pressa l’alleato di governo, da sempre contrario all’opera, e propone di dare la parola agli italiani con un referendum nazionale. Altrimenti lo stallo nuocerà a tutti, è il ragionamento del Carroccio. Ma soprattutto ai 5 Stelle, che passerebbero per quelli che hanno fatto cadere il governo, per di più ostacolando il progresso. Non proprio nelle corde dei fan della piattaforma Rousseau, insomma.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 13 Febbraio 2019 - 4:42

L’ unica volta in politica si propone di valutare i benefici di una spesa con i soldi nostri,nasce il polo pd e lega? Questa è una delle poche idee buone dei 5s ma è troppo a favore del popolo che paga sempre ed essendo contro gli amici affaristi dei partiti gliela boicottano

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