Damasco, 7 apr. – 4.40 ora siriana, le 3.40 in Italia: gli Stati Uniti hanno attaccato la Siria. Il Presidente Trump, parlando in diretta tv poco dopo l’attacco, ha confermato di aver ordinato l’attacco e fatto un appello alle nazioni civili di unirsi all’America per fermare il massacro in Siria.
59 missili Tomahawk sono stati lanciati dal Mediterraneo orientale hanno colpito la base aerea di Shayrat, che si trova vicino alla città di Homs. Sono stati distrutti aerei da combattimento e installazioni dell’aviazione governativa siriana. I missili sono stati lanciati da due cacciatorpediniere della Marina, l’USS Ross e USS Porter, e hanno colpito laddove si crede che gli aerei che hanno condotto l’attacco chimico di Khan Sheikhoun siano partiti.
Si tratta del primo assalto americano da quando è cominciata la guerra civile in Siria sei anni fa.
Sgomento in tutto il mondo. Damasco parla di aggressione. La Russia, che si sente tradita da Trump, ha annunciato una richiesta della riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, definendo il bombardamento americano “un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato delle Nazioni Unite”.
Solo Israele esulta. Il premier Benjamin Netanyahu ha accolto con favore l’attacco degli Stati Uniti dicendo che “sostiene pienamente” la decisione del presidente Trump.
1 commento
Vorrei sapere adesso cosa pensano tutti i vari trumpisti “d’area”.
Fare il tifo per un presidente USA ?
… nel deserto i miraggi sono pericolosi…
Jean