Washington, 9 ott – In arrivo tempi duri per gli immigrati in America. Il presidente Donald Trump ha inviato una nota al Congresso in cui elenca la sua ricetta per regolare i flussi migratori. Alla base c’è l’idea del rafforzamento della frontiere. Il Muro al confine del Messico sarà uno dei principali deterrenti al passaggio di uomini, ma questo non basta e Trump ha intenzione di assumere altre 10mila guardie di frontiera. Non solo: dovranno essere rivisti i requisiti per ottenere la Carta Verde e ci sarà uno stop ai ricongiungimenti famigliari allargati.
Quello che Trump vuole evitare è soprattutto il passaggio di un numero consistente di minori dal Messico e dagli altri Paesi dell’America Centrale agli Stati Uniti. Solo così potrà, secondo Trump, vedere la luce un accordo sulla questione dei cosiddetti Dreamers, cioè i sognatori obamiani. Tutti coloro che sono stati regolarizzati dall’amministrazione Obama dopo essere entrati da clandestini degli States, ma che Trump vuole cacciare perché ritiene il provvedimento una delle tante scappatoie per fuggire da Guatemala, El Salvador, Honduras, dove sono gli stessi genitori a spingere i figli a emigrare da piccolissimi.
Trump ha chiesto al congresso che vengano assunti anche 370 giudici e 300 procuratori federali specializzati in immigrazione, che vengano varate misure contro le cosiddette “città santuario” e che le aziende adottino il programma E-Verify, che impediscee ai clandestini di ottenere posti di lavoro.
Intanto stanno per essere ultimati i primi prototipi di muro, che si prevede verranno ultimati entro la fine del mese, in modo da decidere che aspetto avrà definitivamente la barriera che impedirà ai clandestini di entrare negli Stati Uniti. Nelle scorse settimane, infatti, tra Tijuana e San Diego sono stati già eretti 4 muri di prova. Gli operai hanno iniziato a lavorare sulle fondamenta vicino alla struttura divisoria attuale. Una delle opzioni prevede un’altezza della parete di cemento di venti metri. Ciascuna sezione di muro costerà fino a 450mila dollari e sarà pagata con denaro già stanziato dal Congresso.
Anna Pedri