Roma, 25 ago – Si spacciava per profugo in fuga da una guerra della quale lui stesso era stato protagonista, dalla parte però dell’Isis. E come membro dell’organizzazione dello Stato Islamico non aveva mancato di scalare posizioni dirigenziali, dato che era uno dei responsabili della terribile tratta di ragazze yazide dopo che la zona da loro popolata, nel nord dell’Iraq, era finita sotto le grinfie del Califfato.
A fare la tremenda scoperta è stata Ivana Waleed, una delle schiave del sesso rapite dai miliziani per soddisfare gli appetiti di Al Baghdadi e che ha ottenuto lo status di rifugiata in Germania. Quando ha visto la sua faccia fra quella dei civili in fuga dal nord del paese dopo che le truppe irachene hanno rotto l’assedio dell’Isis, ha subito scritto un post su facebook: “È lui, si faceva chiamare Abu Ali ed era il responsabile della compravendita di migliaia di ragazze yazide. Io stessa ero una di loro e sono stata venduta da lui a un suo amico”.
“Quest’uomo – ha poi aggiunto nel corso di un’intervista rilasciata alla televisione curda Rudaw – mi ha comprata e venduta più volte. Non potrò mai dimenticare la sua faccia”. Ivana chiede al governo di Baghdad di arrestarlo immediatamente, dicendosi anche pronta a testimoniare in merito al suo passato: “Prendetelo per favore perché questa bestia potrebbe indicarci che fine hanno fatto centinaia di altre ragazze sparite“.