web_6351678357375_big_tpCaracas, 3 nov – Buon Natale a tutti i venezuelani. Maduro anticipa di due mesi ‘la Navidad’ del 25 dicembre e lancia la “felicità sociale”. Dopo aver istituito pochi giorni fa un vice ministero per la “Suprema Felicità del Popolo”, il presidente del Venezuela ha ordinato festeggiamenti con tanto di musiche natalizie, spettacoli pirotecnici e manifestazioni in tutto il Paese. Per il successore di Chavez il tutto sarà «premonitore del grandioso 2014 che ci aspetta, per l’economia e per la società».

Un vero e proprio attacco alla “borghesia senza patria” che fa dell’arrivismo e del consumismo gli unici obiettivi. «Buon Natale 2013! Buon Natale precoce! Vittoria precoce, e felicita’ precoce per ogni famiglia del Venezuela!», ha dichiarato provocatoriamente il presidente venezuelano. Un’iniziativa che ricorda il Fil, la felicità interna lorda, che il Buthan già da qualche anno adotta per calcolare il benessere della popolazione al posto del Pil.

Per Maduro infatti nonostante gli attacchi provenienti dagli ambienti liberisti nessuno può togliere al popolo «il diritto a vivere felice, il diritto all’alimentazione, alla sanità e alla pace sociale». Il governo chavista sostiene che si può essere felici anche senza godere della ricchezza economica ed ha deciso di mostrarlo così al mondo, senza temere le facili accuse, che pure non sono mancate, di scadere nel ridicolo. Fare festa allora, ridere delle follie del mondo senza paura. La gioia di vivere anteposta all’ansia di successo e pazienza se per farlo sia necessario anticipare il Natale. Anzi, è proprio non obbligando il popolo ad essere felice soltanto in date canoniche ma durante tutto l’arco dell’anno che si può sganciarsi dalla frustrazione quotidiana.

Il Natale precoce è, sostiene Maduro, un vero e proprio «vaccino contro chi inventa situazioni di confusione e di violenza. Chi è amareggiato può fare festa e cantare”.

Eugenio Palazzini

 

 

 

 

 

 

 

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Classe 1984, vivo da sempre in Toscana “torcendo il muso all'Arno”. Laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con tesi sui rapporti tra Governo italiano e Autorità palestinese negli anni ottanta. Ho poi conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Siena con tesi sulla lotta del popolo Karen in Birmania, definita “la guerra più lunga del mondo”. Vicedirettore del Primato Nazionale, per il quale ho realizzato reportage da Iran, Siria, Birmania, Giappone e Ungheria.

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