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Venezuela, opposizione e governo si accordano e Maduro ne esce più forte

by Guido Bruno
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MaduroCaracas, 14 nov – Si abbassano le tensioni degli ultimi mesi tra il governo e l’opposizione in Venezuela. Durante il terzo incontro di dialogo promosso dall’Unione delle nazioni sudamericane (UNASUD) e dal Vaticano, sabato scorso a Caracas, le due parti sono arrivate ad un accordo sulla ripresa economica e la sicurezza. La disastrosa situazione economica e politica del paese sudamericano ha messo a dura prova il presidente Nicolas Maduro. In Venezuela negli ultimi mesi scarseggiano cibo e medicinali nei supermercati, il tasso di inflazione è il più elevato del mondo e la crescita di crimini violenti è aumentata sensibilmente.

L’accordo è stato divulgato dall’inviato del Vaticano, monsignor Claudio Maria Celli, alla fine del terzo incontro di dialogo, il governo venezuelano e l’opposizione rappresentata dalla Mesa de Unidad Democrática (Mud) hanno deciso di “abbassare i toni” e promuovere la pace, con alla base un riconoscimento e mutuo rispetto. Per l’inviato del Vaticano “Il governo e l’opposizione hanno raggiunto un accordo per lavorare congiuntamente, per il benessere dell’economia venezuelana. Il processo di dialogo si sta consolidando”.

I tavoli negoziali aperti da questi incontri hanno riguardato diversi punti cruciali della crisi venezuelana, la sovranità del Paese, “giustizia, pace, diritti delle vittime degli atti di violenza”, temi economico-sociali, “la ricostruzione della fiducia reciproca e le procedure di dialogo”. Proprio a margine di questi tavoli negoziali sono stati raggiunti anche altri due accordi importanti, quello riguardante l’elezione dei rettori del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) a dicembre e la difesa del territorio della Guyana Esquiba, conteso da Venezuela e Guyana.

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ora si trova in una situazione di vantaggio, da quando sono iniziati gli incontri di dialogo il 30 ottobre, in pochi giorni Maduro ha ottenuto la spaccatura interna all’opposizione (il partito Voluntad Popular di Leopoldo López, che è in prigione da oltre due anni, non ha partecipato all’incontro). E’ stato rimandato il processo sulla rottura dell’ordine costituzionale promosso dall’Assemblea parlamentare in mano all’opposizione (il procedimento tra l’altro non è previsto dalla Costituzione) e sono stati annullati il referendum revocatorio nei suoi confronti e la manifestazione di piazza organizzata dall’opposizione per il 3 novembre a Caracas.

A conti fatti nemmeno il più ottimista tra i militanti chavisti si sarebbe aspettato tali risultati in così poco tempo. Sulla tenuta dell’accordo sancito sabato bisogna attendere i prossimi giorni, intanto è già stato fissato per il 6 dicembre il prossimo incontro tra governo e opposizione.

Guido Bruno

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