Home » In Italia ci sono più Mistress che Attuari. E no, non è uno scherzo.

In Italia ci sono più Mistress che Attuari. E no, non è uno scherzo.

by Redazione
0 commento

Sembra assurdo, ma i numeri parlano chiaro: in Italia ci sono più mistress che attuari. Secondo il Consiglio Nazionale degli Attuari, gli iscritti all’albo professionale sono circa 1.200. Dall’altro lato, secondo un recente sondaggio condotto da Mistress Advisor, il portale più visitato in Italia per trovare annunci di dominatrici professioniste, le Mistress attive sul territorio nazionale sono ben 3.205.

Sì, avete letto bene: 3.205 Mistress contro 1.200 Attuari. Un paradosso tutto italiano, che fa sorridere, ma che offre anche spunti interessanti su cosa oggi la società cerca (o ignora).

Chi sono gli Attuari e perché sono fondamentali

Gli attuari non godono certo della fama dei medici o degli avvocati, ma sono tra i professionisti più importanti e invisibili del sistema economico. Si occupano di calcolare rischi, modellare eventi futuri e determinare i costi di sistemi complessi: dalle assicurazioni vita alle pensioni, passando per sanità e investimenti.

Senza di loro, nessuna compagnia assicurativa potrebbe valutare il rischio di morte di un assicurato, né lo Stato saprebbe prevedere la sostenibilità del sistema pensionistico. In pratica: fanno funzionare il mondo finanziario con la matematica.

Nonostante siano molto richiesti, gli attuari scarseggiano. Il corso di laurea è impegnativo, la professione è poco conosciuta e il nome stesso non aiuta a renderla attrattiva per i giovani. Un paradosso dei nostri tempi: servono più che mai, ma nessuno sogna di diventarlo.

Al contrario, a crescere vertiginosamente sono le professioni legate all’universo del web e dell’esposizione online – più visibili, più “cool” e spesso percepite come più remunerative.

Mistress: chi sono e cosa (non) fanno

Le Mistress, spesso (e ingiustamente) confuse con le escort, sono dominatrici professioniste che operano all’interno del mondo BDSM. Il loro lavoro non ha nulla a che fare con la prostituzione: non vendono sesso, ma offrono esperienze intense di dominazione consensuale, in cui il potere psicologico, il controllo e il gioco dei ruoli sono al centro dell’interazione.

Si tratta di un rapporto strutturato e profondamente relazionale, in cui ogni dettaglio è studiato per creare un’esperienza emotiva, mentale e sensoriale unica – sempre nel rispetto di limiti e regole condivise.

Secondo Mistress Advisor, la piattaforma di riferimento per trovare Annunci Mistress, in Italia ci sono oggi 3.205 dominatrici attive, con la maggiore concentrazione a Milano, Roma, Torino e Bologna.

Ma la vera sorpresa arriva dai dati di ricerca: le città con la richiesta più alta – misurata in click mensili sulle pagine del sito – sono: Padova (32.000 click/mese), Genova (27.000 click/mese) e Modena (24.000 click/mese).

All’opposto, le province del Sud si mostrano più timide: Avellino registra appena 1.500 click al mese, seguita da Taranto con 1.200.

Un segnale curioso ma chiaro: il desiderio di sottomissione, controllo e giochi di ruolo sembra fiorire soprattutto nel Centro-Nord Italia, mentre il Mezzogiorno resta (almeno online) più riservato su questo fronte.

Il lavoro (ben retribuito) delle Mistress

Ma quindi, quanto guadagna una Mistress? Secondo uno studio effettuato da Mistress Advisor su un campione di 1.100 dominatrici professioniste, il guadagno medio mensile lordo di una Mistress si aggira intorno ai 7.500 euro lordi.
La maggior parte delle Mistress lavora organizzando tour in diverse città italiane, ricevendo su appuntamento. Durante i giorni di attività – in media 12-15 giorni al mese – una Mistress effettua generalmente 2-3 sessioni al giorno, con una tariffa media di 250 euro a sessione. Questo si traduce in 500-750 euro al giorno, solo attraverso incontri dal vivo.
A tutto questo si affianca spesso la vendita di contenuti digitali personalizzati, offerti su piattaforme come OnlyFans, che rappresentano un’ulteriore e solida fonte di reddito. Molte dominatrici integrano i guadagni anche attraverso la vendita di feticci, come scarpe usate, lingerie, calze o oggetti impiegati durante le sessioni – articoli che, per una nicchia di clienti, hanno un forte valore simbolico… e un prezzo sorprendentemente alto.
Insomma, altro che “hobby eccentrico”: per molte è una vera attività imprenditoriale ad alto margine, che richiede organizzazione, capacità comunicative e gestione professionale del cliente.

Cosa dice tutto questo?

Il confronto tra Mistress e Attuari non è solo un gioco di numeri. È il riflesso di una società che si muove tra desideri profondi e bisogni invisibili, tra professioni in ascesa e ruoli fondamentali che rischiano l’estinzione.

Da un lato, le Mistress: figure capaci di costruire un business strutturato e redditizio, basato su comunicazione strategica, presenza online e gestione del potere relazionale. Dall’altro, gli Attuari: menti brillanti che operano nell’ombra, fondamentali per la stabilità economica del sistema, ma con una professione decisamente meno “cool” agli occhi dei giovani.

Entrambe le figure, in fondo, gestiscono il controllo – una sul corpo e sull’immaginario, l’altra sul rischio e sull’incertezza.  Forse, nel 2025, il vero lusso non è scegliere tra razionalità e istinto, ma riconoscere il valore di entrambi.

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati