Può capitare nella vita di attraversare momenti di difficoltà economica che rendono difficile assolvere ai tuoi debiti, che si tratti del mutuo di casa o della rata di un prestito personale.
Se ciò accade, puoi rischiare seriamente di andare incontro a situazioni anche gravi, come può essere il protesto.
Di seguito, ti spieghiamo quali sono le conseguenze per un protestato e cosa può fare per aprire un nuovo conto corrente.
Cosa accade quando si è protestati?
Quando il tuo nome viene iscritto nel Registro Informatico dei Protesti, la prima conseguenza è la diminuzione del tuo credit score.
Devi sapere, infatti, che le istituzioni finanziarie utilizzano questo indice prima di decidere se concederti o meno un prestito o una carta di credito.
Tra gli aspetti che vengono considerati dai creditori in questa fase “valutativa” ci sono gli atti pregiudizievoli da non confondere con i protesti. Per comprendere meglio le differenze tra protesti e atti pregiudizievoli, qui puoi approfondire l’argomento.
Oltre all’iscrizione sul Registro Informatico dei Protesti, c’è un altro atto che può complicare le tue operazioni di routine (come l’apertura di un conto corrente personale o aziendale): la segnalazione al CRIF, la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria.
Come puoi aprire un conto corrente per protestati
Se hai bisogno di un conto corrente per gestire le tue risorse finanziarie in questo periodo di difficoltà, la legge italiana ti consente di farlo. Non esistono, infatti, norme specifiche che vietino a protestati e cattivi pagatori di aprire un conto corrente.
Potresti, però, essere costretto a fare i conti con la riluttanza, da parte di alcuni istituti finanziari, a concederti un conto corrente in questa situazione.
Negli ultimi anni, però, grazie alla nascita di prodotti progettati per protestati e cattivi pagatori, questa pratica è diventata più accessibile.
Le caratteristiche di un conto per protestati
Come funzionano i conti correnti per protestati e cosa è possibile fare? Devi sapere che funzionano grosso modo come quelli tradizionali, ma differiscono per quanto riguarda le operazioni consentite.
Partiamo da quello che puoi fare: puoi ricevere ed emettere bonifici, pagare bollettini postali, saldare le utenze domestiche e compilare i modelli F24. Si può affermare, quindi, che i conti correnti per protestati sono un ottimo strumento di gestione delle finanze quotidiane.
Passiamo adesso a ciò che, al contrario, non puoi fare: non ti è permesso uno scoperto di conto, il che significa che non ti è possibile andare in rosso (in passivo), e non puoi emettere assegni.
Queste limitazioni hanno un solo obiettivo: consentire agli istituti finanziari che ti hanno concesso l’apertura del conto di ridurre ogni tipo di rischio.
A chi rivolgersi per aprire un conto per protestati
Quando subisci un protesto o vieni segnalato al CRIF, puoi avviare la procedura per aprire un conto corrente contattando le società specializzate in questo tipo di servizi.
Nella maggior parte dei casi, per iniziare la procedura che ti porterà ad avere un conto, ti verrà chiesto di compilare diversi moduli online, di fornire una serie di documenti e di partecipare a una sorta di colloquio conoscitivo.
Al termine di questo procedimento, sta alla società a cui ti sei rivolto decidere se il tuo profilo è idoneo per l’apertura di un conto corrente. È fondamentale sapere che, nel caso in cui dovessero essere riscontrati reati come usura, truffa o bancarotta fraudolenta, la richiesta potrebbe essere rigettata.