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A chi nuoce l’antifascismo?

by La Redazione
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Roma, 19 dic – Assistiamo da due anni ad una sorta di biennio rosso in sedicesima. Immagini date alle fiamme, toni aspri e minacciosi, prevaricazioni, incontri di pugilato con la polizia e appelli a salvare l’Italia dal Fascismo di ritorno. Non possiamo aver dubbi che anche l’anno prossimo il guazzabuglio Landini-Schlein-AVS-LaSette e saltimbanchi vari continueranno a fomentare “rivolte sociali” in nome dell’ antifascismo. 

Un oggetto misterioso

Si vuole punire chi occupa case altrui e strade di tutti? Ecco il Duce. Si intende riformare la giustizia per realizzare compiutamente il superamento del modello inquisitorio (Fascista)? Beh, è fascismo lo stesso. Studenti di destra organizzano una conferenza all’università o un volantinaggio davanti alle scuole? Va impedito con la forza perché altrimenti si dà agibilità al “fascismo”.

Si propone di valorizzare il merito nelle scuole per rendere più competitivi i futuri cittadini adulti? Si chiede di aumentare le spese militari perché oggi, nelle sfide globali, lo strumento militare è una carta fondamentale per avere prestigio, indurre deterrenza e aumentare la capacità di proiezione geopolitica? Niente da fare, tutto questo è “fascismo”.

Le ossessioni dell’antifascismo

Si chiede pluralismo e confronto in ogni ambito pubblico per dare voce a tutte le culture politiche, senza che vi siano cittadelle, musei, biblioteche, premi o saloni occupati da una sola parte? Niente da fare, questo è “fascismo”. Si parla di riformare la Costituzione nella parte organizzativa dello Stato per avere più stabilità, con un sistema che elegge direttamente il Capo del Governo come avviene in diverse democrazie del mondo? Niente da fare, questo è “fascismo”.

Si vuole organizzare un sistema statale o comunitario che non subisca passivamente il traffico di esseri umani gestito da trafficanti senza scrupoli, ma che decida chi, come e in che numero può legittimamente entrare nei nostri confini? Niente da fare, questo è “fascismo”. Si vuole amplificare il principio di sovranità energetica, alimentare, tecnologica e sanitaria con politiche che rimettano al centro la decisione (nazionale o comunitaria) nello scacchiere internazionale, senza essere succubi delle multinazionali o di altri blocchi geopolitici? Niente da fare, questo è “fascismo”.

Se tutto è fascismo

Si chiede di togliere l’onorificenza della Repubblica concessa al Maresciallo Tito che perpetrò un genocidio contro i nostri concittadini ed una pulizia etnica con esodo di centinaia di migliaia di italiani? Niente da fare, questo è “fascismo”. Si vuole coniugare l’esigenza ecologica con la crescita economica ed occupazionale e con il diritto di non vedere tartassata la proprietà dei beni? Niente da fare, anche questo è “fascismo”.

Se tutto questo è dunque “fascismo”, quindi non un’opinione diversa ma un “crimine” che viola la Costituzione, allora non si può neanche dialogare con chi, essendo “fascista” dovrebbe solo tornare nelle fogne o magari essere proprio eliminato. Anche perché nel Gulag che vorrebbero gli antifascisti “uccidere un fascista non è reato”. Tutto questo solo perché si è profondamente anti-democratici e non si intende minimamente dare legittimità ai propri avversari.

Resta una sola domanda da farsi: alle soglie del 2025 l’antifascismo nuoce più al fascismo o all’Italia?

Pietro Ferrari

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