Roma, 10 set – Bianca Bravaccini, nata e residente a Ostia, ha 21 anni e si è candidata nelle liste della Lega per la carica di consigliere nel X Municipio di Roma. Così giovane, ha già deciso di mettersi in gioco. Così giovane, ha subito capito che cosa vuol dire fare politica. Che, come disse Rino Formica, è «sangue e merda». Sì, perché ieri Bianca è stata fatta oggetto di un attacco disgustoso da parte della Stampa. La sua colpa? Leggere la rivista «sbagliata», cioè il Primato Nazionale, e aver avuto il fegato – a soli 21 anni – di sottoporsi al giudizio degli elettori.
Piccoli Berizzi crescono
La tendenza, del resto, è in atto ormai da anni: piccoli Berizzi crescono. Non hanno particolari capacità, molto spesso prendono topiche madornali, ma in compenso possiedono quel pelo sullo stomaco che permette loro di strafregarsene della deontologia professionale e di sbattere il mostro in prima pagina. L’argomento è sempre lo stesso, buono per tutte le stagioni degli sfaccendati: il mondo dell’«ultradestra». Categoria fumosa e sfuggente, certo, ma che fa molto chic e qualche punto te lo fa sempre portare a casa. L’ultimo esempio di questo modo di (non) fare giornalismo ce l’ha appunto offerto tale Federico Capurso, che per la Stampa ha preparato il solito minestrone sull’«ultradestra» che tenta la scalata al Campidoglio. Non è un’inchiesta, ma un’opera di dossieraggio. Esatto, dossieraggio: non c’è una tesi, non c’è un’analisi, non c’è una sintesi, ma solo una lista di nomi da mettere in mala voce. Mancavano solo i numeri di telefono e gli indirizzi di casa per respirare una certa aria di piombo.
La deontologia, questa sconosciuta
A finire nel tritacarne, come detto, è stata anche Bianca Bravaccini. Certo, chi si espone pubblicamente si presta anche alla critica e agli attacchi, questo lo sanno tutti. Ma Bianca mai si sarebbe aspettata di subire tale gogna mediatica, con tanto di foto che la ritrae con una sua amica (con volto non oscurato, a proposito della deontologia professionale dei nostri colleghi della Stampa). Visto che però il «dossierista» non lo ha fatto (e avrebbe dovuto), ci abbiamo pensato noi a contattare Bianca per chiederle come mai si è candidata, quali sono le sue idee e le sue proposte. Di solito si fa così, quando si fa giornalismo. Ma bando alle ciance.
Parola a Bianca Bravaccini
Benvenuta in politica (si fa per dire). Che cosa hai provato quando hai letto l’articolo della Stampa che ti chiamava in causa?
All’inizio ero completamente stupita. Non riuscivo a capacitarmi di quanto può essere cattivo un giornalista che pubblica la foto di una ragazza 21enne insieme a un’amica, senza peraltro oscurarne il volto. Il tutto solo perché tenevo in mano una rivista non conforme come il Primato Nazionale.
Perché pensi di essere stata attaccata in questo modo?
Penso semplicemente perché non sono omologata ai ventenni di oggi, quelli che passano le loro giornate sui social a pubblicare cose futili. Essendo differente, avendo un ideale per cui lottare, e perché mostravo con orgoglio una copia del Primato, ho suscitato un attacco inutile. Infatti, non mi pare di aver fatto qualcosa di male. Il giornalista della Stampa mi ha sputato odio addosso senza un vero motivo.
Hai deciso di candidarti con la Lega. Come mai questa scelta?
Io amo il mio territorio e, come tutti gli abitanti del municipio, sono arrabbiata. Arrabbiata per la mala gestione delle ultime amministrazioni. Quello del X Municipio è un territorio che versa in uno stato di completo abbandono, dai parchi alle stazioni, dove una giovane ragazza non può girare tranquillamente in mezzo a tutto questo degrado. Quindi mi sono in messa in gioco, a soli 21 anni, perché – come recita il mio slogan – «se non sei la soluzione, sei parte del problema». Ho deciso di candidarmi, di sfidare i politici che sono incollati alle loro poltrone da prima che io nascessi. Sono consapevole che a molti può sembrare una follia, perché ho solo 21 anni e sono una donna. Ma questo non mi preoccupa affatto. Io non ho paura e voglio metterci la faccia. Stare a casa e criticare sui social è facile; mettersi in gioco, no.
Se il 4 ottobre verrai eletta, che politiche proporrai in Municipio?
In primis, rendere Ostia un luogo adatto ai giovani, che devono diventare il motore del nostro territorio. Bisogna creare spazi e servizi a loro dedicati, che oggi sono del tutto assenti. E poi mi piacerebbe riavvicinare i ragazzi alla vita politica, e per questo proporrò l’istituzione di un Consiglio dei giovani che possa anche gestire delle risorse e organizzare eventi. Io penso che dobbiamo tornare a vivere dopo tanti mesi di sofferenze. E per questo dobbiamo rilanciare il turismo del nostro territorio: le potenzialità sono enormi ma le risorse scarse. Su questo vogliamo e dobbiamo lavorare.
Valerio Benedetti
3 comments
vabbeh la stampa , open , fuffinton , solo stalking masssivo e spifferate contro i no vax
Benvenuta nel mondo della politica, adesso sai cosa aspettarti dalla sinistra, ti stai candidando in un comune che per quello che si dice non sia di facile gestione, per adesso ti faccio i complimenti per il coraggio, ma attenzione alle poltrone, sono una droga, guarda cosa è successo ai cinque stelle, dopodiché con il tempo vedremo se è stato un fuoco fatuo o se sei una ragazza con gli attributi, coraggio sei partita con il piede giusto, e ……. dalla parte giusta.
In bocca al lupo, sii sempre buon esempio di cuore e di buonafede con un occhio sempre volto ad individuare i pescecani avvezzi a strumentalizzare…