Bolzano, 14 set – La campagna elettorale per le amministrative di Bolzano continua a far discutere. Giorni fa vi parlavamo dell’incredibile censura subita da CasaPound sui social e giornali locali, che sta impedendo al movimento cittadino della tartaruga frecciata di divulgare il proprio simbolo elettorale, con l’eliminazione di pressoché tutti i candidati e un oscurantismo mediatico che, in barba alla par condicio, esclude Cpi dalla competizione sui media.
Una provocazione politico-artistica
Oggi però parliamo del programma elettorale insolito, provocatorio, e piuttosto dirompente lanciato da CasaPound. In periodo di elezioni, si sa, sono sempre meno i cittadini che si fermano realmente a leggere i programmi dei vari partiti a causa anche di un martellamento propagandistico soffocante. In questo, forse, i militanti di Cpi hanno trovato una chiave di attrazione più efficace, portando il cittadino ad essere incuriosito, disorientato e invogliato a leggere quello che il movimento ha ribattezzato il “Futurprogramma”.
Un manifesto futurista scritto e lanciato dal consigliere uscente Andrea Bonazza che sta facendo ridere, arrabbiare ma soprattutto discutere i cittadini di Bolzano così come il mondo politico e culturale. E’ forse la prima volta che un programma artistico viene redatto per delle elezioni comunali, con slogan forti e a tratti mitologici, che coinvolge ultras così come padri separati. Nel “grigiore di una politica intesa come azienda e incapace di produrre idee nuove- scrive CasaPound nella presentazione del Futurprogramma – noi lanciamo la prepotente provocazione di questo manifesto, politico – artistico – futurista, che vuole stravolgere la noia del politicamente corretto imposto dalla dittatura buonista”.
In picchiata contro una giostra elettorale
“Alcuni si chiederanno se siamo impazziti del tutto – continua ironicamente il capogruppo di Cpi – se quando l’ho scritto ero ubriaco, o se come kamikaze bramiamo di scagliarci in picchiata contro una giostra elettorale nella quale non eravamo stati invitati. Bene. Sì. È tutto questo se lo volete e forse è ancora peggio di quanto i benpensanti non riusciranno mai a comprendere… Perché oltre alle menti piatte e ottuse dei nuovi politicanti, noi torniamo a reclamare un’estetica dinamica, dipingendo tra le righe il quadro di una città che deve tornare ad essere libera dalle loro arrugginite catene”. Sul sito di CasaPound Italia si può leggere per intero questo Futurprogramma, con la spiegazione punto per punto di un manifesto inevitabilmente destinato a far discutere.
Alessandro Della Guglia