Roma, 11 ott – Interpretazioni della politica italiana, volte ad immaginare scenari futuri, riguardanti singole fazioni e coalizioni politiche, occupano stabilmente giornali e media. Sul futuro dei vari leader di partito, delle rappresentanze nazionali e territoriali, si discute da tempo. Osservando l’attuale quadro politico della nazione, non è fuori luogo constatare che si proceda verso un ritorno al bipolarismo.
Il taglio dei parlamentari spiana la strada al bipolarismo?
La vittoria del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari ridurrà numericamente il parlamento. In virtù di ciò risulta probabile che la legge elettorale non riesca a formarsi su base proporzionale. Modalità che comporterebbe difficile governabilità politica, con un’inevitabile soglia di sbarramento destinata a lasciar fuori diversi partiti presenti attualmente nelle aule. Lo spazio politico nazionale occupato dai centristi o da partiti con ideologia dichiarata, non facenti parte di coalizioni attuali, rischierebbe di non ottenere rappresentanza parlamentare.
Esponenti politici come Matteo Renzi, Emma Bonino e Carlo Calenda, hanno ad esempio optato per allearsi sui territori, non vedendo garantito il raggiungimento di adeguata forza elettorale. Nonostante ciò il leader di Italia Viva sembra aver compreso che il progetto autonomo lo relegherà all’inconsistenza politica e probabilmente proverà, in compagnia di nuovi alleati, a tornare nel Pd. Contando su una nuova guida del partito, o sulla mancanza di leadership di Nicola Zingaretti, che più volte ha dovuto digerire scelte da lui non condivise.
Il movimento 5stelle appare in procinto di scindersi, con una maggioranza che non disdegna l’idea di schierarsi nel centrosinistra ed una fazione maggiormente legata alle origini nostalgica del governo con la Lega.
Uno scenario all’americana
Anche il centrodestra potrebbe dimostrarsi fautore del bipolarismo: una legge elettorale maggioritaria diventerebbe occasione per incamerare nuove formazioni politiche, con esigua rappresentanza elettorale, comunque importanti per raggiungere l’ambito 50%. La possibilità è stata annunciata da Massimiliano Romeo, capogruppo leghista al Senato, in un’intervista rilasciata a La Verità. Dalle colonne del quotidiano si evince l’idea di un “Republican Party” in stile Usa, con Matteo Salvini nelle vesti di leader, contrapposto ad un assetto “Dem” trainato dal Pd, contornato da forze politiche minori appartenenti a quella schiera ideologica.
Tommaso Alessandro De Filippo