Roma, 23 gen – Milano contro Napoli. L’avvicinarsi del Family Day e la discussione sul ddl Cirinnà stanno creando una contrapposizione nel Paese che, al solito, si nutre più di trovate buffonesche e provocazioni che di argomenti. La Regione Lombardia, oltre a confermare l’invio del proprio gonfalone alla manifestazione romana del 30 gennaio, si è fatta anche notare per la scritta “Family day” comparsa sul Pirellone, lo storico grattacielo milanese che ospita la sede dell’ente locale. “Ci muoviamo nel solco della Costituzione”, si è giustificato il governatore lombardo Roberto Maroni della Lega.
All’iniziativa milanese risponde però la napoletana piazza Plebiscito, che oggi si tingerà di arcobaleno in occasione del giorno della mobilitazione nazionale per i “diritti della coppie gay e a favore delle unioni civili”. Le immagini del colonnato coi colori “rainbow” che girano sui social network si riferiscono all’illuminazione inaugurata il 20 dicembre dall’assessorato comunale alla Cultura, per il “National Flags and Anthems”, per rendere omaggio agli Stati membri dell’Unione Europea. Oggi, invece, il fascio di luci (che resterà attivo fino a febbraio con ulteriori eventi ad hoc) assumerà la conformazione arcobaleno appositamente per l’evento.
La cosiddetta “comunità lgbt” ne è entusiasta, ma non si capisce, allora, con quali ragioni poco prima si fosse indignata per l’iniziativa lombarda. Come si possano affrontare argomenti importanti con queste pagliacciate non è dato sapersi. Né è chiaro a che titolo edifici pubblici e rappresentanze istituzionali vengano utilizzati per diventare vettori di campagne di parte, ognuna delle quali convinta di avere la verità in tasca. La natura impolitica di tali manifestazioni è lampante. Insomma, il solito scontro incrociato tra lobby, la solita disputa tra minoranze ignare del senso della res publica.
Giorgio Nigra