Roma, 13 ago – La Lega sospende i deputati Elena Murelli e Andrea Dara per aver chiesto e percepito il bonus da 600 euro per le partite Iva durante l’emergenza Covid. Dopo un riserbo durato giorni, nella serata di ieri il capogruppo alla Camera del Carroccio, Riccardo Molinari, ha così annunciato: «Pur non avendo violato alcuna legge è inopportuno che dei parlamentari abbiano aderito a tale misura». Ancora sconosciuto il terzo furbetto del sussidio, che secondo alcune indiscrezioni dovrebbe essere un ex Cinquestelle.
Fine dei giochi per i consiglieri regionali
Una «strada di mezzo» quella intrapresa dal Carroccio quindi: i parlamentari che hanno intascato il bonus sono stati sospesi, i consiglieri regionali, invece, non saranno ricandidati. E’ la sorte toccata a Montagnoli e Barbisan, consiglieri regionali Veneti, che sono fuori dai giochi. Ancora in discussione il futuro del vice di Zaia, Gianluca Forcolin, che – sembra – avesse cercato di fermare l’iter della domanda per il bonus. «Bloccai la richiesta, ho le carte per dimostrarlo», si è così giustificato. Per loro niente ricandidatura per le elezioni Regionali del 20 e 21 settembre. In Trentino il consigliere leghista Ivano Job è stato sospeso e a Firenze Ubaldo Bocci si è dimesso da coordinatore del centrodestra.
Chi sono i deputati sospesi
Andrea Dara nato a Castel Goffredo in provincia di Mantova il 7 gennaio 1979, è un piccolo imprenditore nel settore tessile e abbigliamento. Eletto nella circoscrizione Lombardia 4 nelle file della Lega, nel 2019 ha dichiarato, secondo quando riportato da Ansa, redditi per 109.324 euro. Precedentemente eletto come consigliere comunale a Castiglione delle Stiviere (dove possiede anche otto immobili) dal 2007 al 2011, poi vicesindaco nel 2016.
Elena Murelli, piacentina, 45 anni, laureata in economia e commercio e un master in gestione dell’economia di rete, è consulente in finanziamenti europei e insegna all’Università Cattolica di Piacenza. Nella Lega dal 2001, è consigliera comunale di Podenzano (Pc), e dal 2018 deputata alla Camera. Lo scorso anno ha dichiarato un reddito totale di 106.309 euro, nel 2018 di circa 62 mila.
Cristina Gauri
4 comments
non hanno violato né leggi né regole e sono stati ingiustamente posti alla gogna in barba alle leggi sulla privacy (quelle sì violate) e verranno costretti a rinunciare a continuare il loro lavoro in politica,,,
la barbarie di additare pochi spiccioli mentre il pil sta crollando di 200 miliardi e nessuno prende i provvedimenti opportuni (come invece avviene negli altri paesi).
Tutti poveracci, che pena…. 😜😜😜😁😁😁🐽🐽🐽💰💰💰💰😠😠😠😠😠😠
Pisquani-pezzenti mandati al triste sbaraglio per non avere il coraggio di lasciare il passo ai più capaci…, spesso falsamente compromessi.
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