Roma, 12 feb – Matteo Salvini al Senato dice la sua sul caso Gregoretti e cita subito i figli: “Hanno il diritto di ritenere che il loro papà è lontano da casa non per sequestrare persone ma per difendere i confini”. Il leader della Lega è sicuro di avere ragione: “Ho difeso la Patria. La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino – ricorda a tutti, citando la Costituzione -. Non voglio un premio ma se ci deve essere un processo che ci sia. Non andrò a difendermi ma a rivendicare con orgoglio quello che collegialmente abbiamo fatto per l’Italia“, spiega.
“Chiariamolo davanti a un giudice se ho fatto il mio dovere”
Insomma, Salvini sembra proprio deciso a farsi mandare a processo, nel suo discorso prima del voto dell’Aula sull’autorizzazione a procedere per il caso Gregoretti. Come è noto l’ex ministro dell’Interno è indagato per sequestro di persona aggravato dall’abuso di potere per aver trattenuto a bordo della nave Gregoretti 131 clandestini in attesa di trovare accordi Ue per il loro ricollocamento. “Devo disubbidire a Giulia Bongiorno (l’ex ministro e avvocato leghista che gli ha consigliato di non farsi processare, ndr) perché sono testone e sono stufo di impegnare quest’Aula per la Diciotti, la Gregoretti, la Open Arms. Chiariamola una volta e per tutte davanti a un giudice se ho fatto il mio dovere“. Circa l’accusa mossa dal Tribunale dei ministri di Catania, il leader della Lega fa presente: “Io un sequestratore? I migranti siamo andati a prenderli noi in acque maltesi. Ci chiesero aiuto e ho detto sì, avremmo potuto fregarcene e invece no”, sottolinea.
“Gli avversari si battono in democrazia nelle urne, non nei tribunali”
Poi, rivolto alla maggioranza giallofucsia, ricorda che “gli avversari si battono in democrazia nelle urne, non nelle aule dei tribunali, questo insegna la storia di questo Paese“. “Siamo antropologicamente e culturalmente diversi con la sinistra: mai manderei a giudizio i leader della sinistra”, aggiunge. E rivendica la sua azione di ministro: “Voglio andare a processo per raccontare al mondo e ai miei figli che queste politiche sull’immigrazione condivise dalla Lega e dai 5 Stelle hanno salvato decine di migliaia di vite umane“, fa presente.
“Si stabilisca in tribunale se difendere l’onore dell’Italia è un crimine”
“Non ho paura”, ripete suscitando le risate tra i banchi della maggioranza – “Mi fate pena”, è la reazione. “Ricordo qualcuno che ha dato la vita per questo Paese che ricordava che chi ha paura muore ogni giorno e chi non ha paura muore una volta sola. Sbaglierò ma ho fatto il ministro nell’interesse del mio Paese”, afferma citando Paolo Borsellino. Si stabilisca in tribunale, aggiunge, “se difendere l’onore e la sicurezza dell’Italia è un dovere di un politico o un crimine che merita fino a 15 anni di carcere, voglio che qualcuno metta la parola fine a questo dibattito surreale”.
Salvini cita Conte: “Prima si devono ricollocare i migranti poi farli sbarcare”
Per quanto riguarda la responsabilità del premier Giuseppe Conte, il leader del Carroccio scandisce: “Poi”, tre lettere che per lui “fanno la differenza”. Le ha pronunciate, sottolinea Salvini, “il capo del governo che avrebbe potuto fermare un pericoloso delinquente”, quando ha dichiarato “che prima si devono ricollocare i migranti e ‘poi’ farli sbarcare. Non chiamerò nessuno come correo”, chiarisce.
Il leader della Lega contro i giallofucsia: “Mettiamo fine a questa aggressione politica”
Il leader del Carroccio non ha dubbi: lui è nel giusto e gli elettori lo sanno. “Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest’Aula e facciamo decidere a lui. Ormai il re è nudo, potete andare avanti qualche mese o settimana ma in democrazia il giudizio lo dà il popolo”. “Mettiamo la parola fine a questa evidente aggressione politica – dice poi attaccando la maggioranza giallofucsia -. Un’aggressione non da parte della magistratura, perché io ho riletto il dispositivo del tribunale di Catania” in cui la Procura chiede l’archiviazione. “Io sono convinto che questa sarà la fine di questa vicenda e che coloro che oggi voteranno pensando di vincere, saranno sconfitti dalla verità e dalla realtà storica“, afferma Salvini. E aggiunge a proposito del voto di oggi: “Vada come vada, i numeri sono chiari ed evidenti. C’e’ una maggioranza Pd-Iv-M5S che ritiene io debba essere processato”, conclude.
“Governo tenuto insieme dalla paura del voto”
Nel suo intervento, il leader della Lega ha anche accusato la maggioranza di non fare nulla di concreto per il bene del Paese, perdendo tempo in litigi. “Questo governo è tenuto insieme dalla paura del voto e applica il rinvio eterno: non sceglie sul Mes, sulla prescrizione, sulle autostrade. State tenendo ferma la Gronda, state tenendo in ostaggio i genovesi e i liguri. Fate qualcosa, decidete sull’Ilva, sull’Alitalia. Sono sei mesi che litigate su tutto e siete uniti solo dal concetto che ‘Salvini è cattivo'”.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
Il problema è che quel giudice non lo sappiamo se penderà dalla parte dei fasulli komunisti amici dei negrieri (quelli che “ci servono per fare lavori che non vogliamo più fare”)…
Ma il LORO vero problema è che non sanno che sono finiti, sia che ti condannino sia che ti assolvano.
Salvini, che piaccia o no, che cada o no, autonomista o nazionalista, ci sa fare… Pirla il Sistema!