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La raccolta firme di CasaPound è un successo e “Repubblica” rosica

by La Redazione
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casapound elezioniMilano, 15 gen – Grazie ad alchimie burocratiche di dubbia correttezza, quasi nessuno ha dovuto raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni. Il pensiero va subito a Emma Bonino, la quale, dopo una vita trascorsa da anticlericale intransigente, si è candidata sotto gli auspici dello scudo crociato per amor di cadrega. Chi invece si è dovuto rimboccar le maniche è stata invece CasaPound. Che, contrariamente a gufi e malelingue, ha riscosso un successo incredibile nei primi giorni della raccolta firme: si parla di circa 30 mila elettori che, in alcuni casi, hanno fatto lunghissime file per garantire la presentazione delle liste del movimento rappresentato da Simone Di Stefano.
Un successo che, a quanto pare, non è andato giù ai solerti colleghi di Repubblica. E così i dipendenti di De Benedetti – curiosamente disattenti nel render conto delle grane del loro editore – trasformano una raccolta firme a Milano in una «parata di giubbotti neri» (c’è da giurarci che non ce ne fossero di altre declinazioni cromatiche). Ma c’è un problema: «CasaPound raccoglie firme al mercato». I militanti però – e questo è veramente inaccettabile – non si sono limitati ad allestire un solo banchetto, bensì otto: «uno anche al mercato di via Fauché, altri a Brugherio, Cinisello, Cernusco, Cornaredo e Vimercate». Beh, perlomeno, qualora qualche lettore di Repubblica volesse firmare, non può certo dire di non essere stato informato.
Altro giro, altro cortocircuito mentale: nell’immaginario dei figliocci di Scalfari, un banchetto dei “fasci” viene senz’altro ignorato dalla popolazione. Macché: «La gente si ferma, acchiappa i volantini, firma consegnando anche il numero di carta d’identità». Insomma, la gente deve essere uscita fuori di senno: firma per «stop immigrazione, rimpatrio. Impedire lo Ius soli. Basta euro, basta Unione europea. Lavoro stabile, casa di proprietà, figli». A legger di lavoro stabile e far figli, in effetti, c’è da dar di matto. Tant’è che «molti firmano per la proposta di legge sul reddito nazionale di natalità». E così, per Repubblica, anche il fatto che ci siano italiani che non vogliono estinguersi, ormai, è diventata una notizia.
Elena Sempione

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4 comments

Raffo 15 Gennaio 2018 - 10:12

Ma vi rendete conto che gli italiani, gli schifosi italiani che repubblica odia e vorrebbe pure morti o in miseria negli scoli delle fogne sono in fila per firmare per Casa Pound,per evitare che il filosofo minniti ci impedisca di partecipare alla vita politica della nazione,per ritrovare onore e dignità che ambigui personaggi ci hanno fatto perdere…… Vergognatevi miserabili servi dell’europa e di soros,siate maledetti,vi facciamo cosi’ schifo quando con compostezza e rispetto onoriamo la nostra patria…….. miserabili non lo capirete mai,neanche lo sapete cosa sia l’onore. DVX MEA LVX.

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ANTERO 16 Gennaio 2018 - 11:25

Ma quelli sono cerebrolesi … Onore a CASAPOUND ! W I D S !

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Dino 16 Gennaio 2018 - 5:56

Grazie a voi ci sono italiani che non si arrendono e rialzano la testa! Dito medio bene in alto per le elite mondialiste e cattocomuninisti pro meticciato. Non avranno questa terra gratis!

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andrea raggio 17 Gennaio 2018 - 11:12

Condivido camerati, ma…con oculatezza intellettiva, significa che lo spirito nuovo che sta rinascendo in tutti noi, non vedrà la sua esponenziale rinascita in questa imminente legislatura, aihmè, aihnoi… Però comunque ci rafforzeremo, ci ritroveremo e…ricominceremo…Molto più forti, molto più determinati, molto più consapevoli del nostro domani. ps esiste un saccente detto cinese (pre Mao) e ci mancherebbe e dice “siediti sulla riva del fiume, vedrai passare il cadavere de tuo nemico. A NOI.

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