Serve quindi l’ennesimo banco di prova per stabilire se quest’alleanza s’ha da fare o meno? A poco vale, quindi, la perfetta fotografia dello scenario attuale tracciata dal segretario del Carroccio: “La parola centrodestra mi fa venire l’orticaria, credo ad una distinzione tra globalisti e sovranisti”. Perfetto, non si poteva dire meglio. Peccato che alle parole stentino sempre a seguire i fatti, tant’è che dopo tutto questo tempo il rapporto con Berlusconi è ancora al livello del “stai attento che ti mollo”.
Ma, esattamente come nelle storie d’amore, chi minaccia sempre di lasciare l’altro, alla fine resta sempre. L’ambiguità, del resto, è totale: “La nostra idea di Europa – dice Salvini – è completamente diversa da quella che stanno governando Renzi e Berlusconi insieme. Chi si allea con noi non potrà essere con un piede a Roma e un altro a Bruxelles. Mi sembra che Toti, Fitto, Meloni abbiano le idee chiare. Aspettiamo il 5 e vediamo chi si aggiunge. Gli Alfano, i Cicchitto, i Tosi, neanche dipinti sui muri”. Quindi, ricapitolando, lo schieramento sovranista sarebbe questo: Salvini, Toti, Fitto e Meloni sì, Berlusconi ni, Alfano, Cicchitto e Tosi no. Se i nemici della globalizzazione sono Toti e Fitto, banchieri e multinazionali possono dormire sonni tranquilli…
Giorgio Nigra