Proprio da chi ha partecipato ad una manifestazione non autorizzata, in cui si sono verificati anche degli scontri, parte paradossalmente la proposta di vietare invece ad altri la possibilità di manifestare. L’arroganza democratica della Scuvera fa sì che venga definito “assurdo permettere manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”. Quale sarebbe poi il legame tra il disciolto partito fascista e un militante missino ammazzato nel 1973 è tutto da capire. E così mentre i centri sociali in compagnia del sindaco del Pd Massimo Depaoli , anche lui presente alla manifestazione non autorizzata, si scontravano con le forze dell’ordine, la preoccupazione della Scuvera, come riportato da Il Giornale, era quello di presentare una legge per coprire “un vuoto normativo”.
Quelle della Scuvera sembrano poche idee ma confuse, visto che per stabilire l’elenco delle sigle vietate immagina “una commissione di storici e persone istruite sul tema, per permettere alla polizia di impedire queste manifestazioni”, oltre ad una stretta vigilanza se i partecipanti “sono soliti fare i saluti romani”. Purtroppo quello che sembra solo il delirio di un folle potrebbe avere più di un appoggio nella realtà, visto che la stessa Scuvera insieme ad Emanuele Fiano del Pd, nel 2013 propose al Parlamento di mettere al bando le liste elettorali espressione di partiti che ” implicitamente si richiamano al fascismo”. Dunque se per movimenti come CasaPound il divieto di manifestare sarebbe immediato, lo stesso non dovrebbe accadere per Fratelli d’Italia, che la Scuvera grazierebbe in quanto “non si richiama direttamente all’esperienza del fascismo”. Che la proposta sconclusionata della Scuvera trovi prima o poi un’attuazione non è dato saperlo. Di sicuro ci troviamo di fronte ad un nuovo episodio della sconfinata arroganza liberticida che proviene dagli ambienti “democratici”.
Davide Romano
2 comments
semplicemente idioti
Il Pd perché non pensa a vietare cose serie davvero devastanti !!! ?
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/11/in-puglia-i-primi-cacciabombardieri.html