Roma, 20 feb – Silvio Viale, medico ginecologo presso l’ospedale Sant’Anna e consigliere comunale di Torino per Più Europa e Radicali, noto soprattutto per le sue posizioni pro aborto, è stato accusato di molestie sessuali.
Chi è Silvio Viale, il medico pro aborto “dalla parte delle donne”
Lui stesso si definisce sul proprio sito come “ginecologo non obiettore” ed “esperto nell’attuazione della legge 194/78”, ovvero la legge italiana che regola l’interruzione volontaria di gravidanza. Un lungo percorso politico, da studente in Lotta Continua, negli anni ottanta il passaggio ai Verdi, poi quello ai Radicali all’inizio del nuovo millennio per i quali ha ricoperto anche la carica di presidente del comitato nazionale. Nel 2016 la candidatura in consiglio comunale per il Partito democratico, ostentando lo slogan “un medico dalla parte delle donne”. Famoso per le sue battaglie a favore dell’aborto e più recentemente per la pillola Ru-486. Contro di lui quattro denunce di molestie sessuali da parte di alcune sue ex pazienti. Le vittime avrebbero tutte intorno ai venti e venticinque anni. Ciascuna di loro avrebbe lamentato da parte di Viale palpeggiamenti non necessari, frasi a sfondo sessuali mortificanti e umilianti, riferimenti inopportuni alla loro fisicità e vita privata, nel corso della loro prima visita medica con quest’ultimo.
Le accuse di molestie sessuali
A rappresentarle è, insieme alla collega Ilaria Sala, l’avvocato Benedetta Perego, che dichiara: “Rivolgersi all’autorità giudiziaria ha richiesto molto coraggio da parte delle persone offese”. Per poi sottolineare: “Le nostre assistite avrebbero preferito che la storia non arrivasse alla ribalta mediatica, ma sperano che questo possa condurre ad un veloce ed effettivo accertamento della verità”. Le giovani si sarebbero conosciute e accorte di aver subito la stessa esperienza quando, ad un corteo di Non una di meno dello scorso 25 novembre 2023, venne letto un testo che, pur senza nominarlo, parlava del ginecologo. La natura non isolata di questi casi fa lanciare un appello all’avvocato Perego: “La sistematicità che emerge dai racconti fa sperare che qualora altre donne abbiano vissuto esperienze analoghe possano trovare il coraggio di uscire allo scoperto, di sapere di non essere sole”. Contattato da Repubblica, Viale è sembrato cadere dalla nuvole: “Non so nulla di queste denunce perché a me non è stato notificato nulla e so solo quello che ho letto, tanto che non ho nominato alcun avvocato e non so cosa dire. Sono una persona disinvolta e in generale poco formale, ma non so se abbia rilevanza perché non so nulla di questa vicenda”.
Michele Iozzino