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La Grecia insorge contro l’Alessandro Magno “woke” della nuova serie Netflix

by Michele Iozzino
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Alessandro Magno

Roma, 20 feb – La nuova docuserie targata Netflix su Alessandro Magno intitolata Alexander: the making of a God si concentra sui presunti rapporti omosessuali del condottiero macedone ed è piena di inesattezza storiche. In Grecia (ma non solo) scoppia la polemica.

La docuserie Netflix su Alessandro Magno

“La serie inizia con un rapporto omosessuale, perché secondo Netflix tutti sono gay”, questa una delle numerose stroncature riportata dal Daily Mail. O, ancora, c’è chi accusa lo show di farewoke washing, di essere cioè pura propaganda del peggior progressismo. Tant’è che il pubblico ha gradito così poco la nuova serie storica della piattaforma di streaming da lasciare un non invidiabile punteggio di appena due stelle sul famoso aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes. Non è la prima volta che una docuserie prodotta da Netflix fallisca così miseramente. Era già successo a Queen Cleopatra, dove la regina egiziana di origini elleniche era improvvisamente diventata nera. Insomma, dopo il blackwashing di Cleopatra ecco il raimbowwhashing di Alessandro Magno, divenuto per l’occasione una sorta di precursore e paladino Lgbt.

Le reazioni della Grecia

A insorgere contro Alexander: the making of a God non è solo il pubblico, ma in Grecia è diventato un vero e proprio caso. Per il ministro della Cultura Lisa Mendoni il prodotto Netflix sarebbe un’opera “piena di inesattezze storiche con una narrativa di scarsa qualità”, spiegando come la rappresentazione della presunta omosessualità di Alessandro Magno sia stereotipata e decontestualizzata: “Non possiamo interpretare né le pratiche né le persone che hanno agito 2.300 anni fa applicando le nostre misure, le nostre norme e i nostri presupposti”. La docuserie mette in risalto la relazione che il condottiero macedone avrebbe intrattenuto con il suo commilitone Efestione, relazione della quale “non vi è alcuna menzione nelle fonti che vada oltre i limiti dell’amicizia”. Anche il critico cinematografico Irini Karydis si è scagliato contro la serie in un articolo sul periodico Eleftheros Typos, definendola “una distorsione della verità”, che segue quella “campagna di propaganda sull’omosessualità di Alessandro Magno” cominciata da Alexander, film del 2004 diretto dal regista statunitense Oliver Stone.

Michele Iozzino

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