Roma, 14 feb – Il salvataggio di Alitalia potrebbe vedere la partecipazione dello Stato. Una notizia non così scontata, sebbene si stia parlando della compagnia di bandiera italiana.
Le Ferrovie dello Stato infatti hanno ufficialmente avviato la trattativa con Delta e Easyjet per costruire la nuova Alitalia e il ministero dell’Economia è pronto a entrare nel capitale.
E’ uno scenario finalmente plausibile grazie a una doppia decisione, la prima approvata dal consiglio di amministrazione di Fs e la seconda condivisa in un vertice di governo. Le modalità dell’intervento pubblico sono ancora da definire, ma tra le ipotesi circolate di recente c’è la possibilità di una conversione di una parte del prestito-ponte da 900 milioni che deve essere rimborsato allo Stato entro giugno.
Landini: “Fare presto, non si può più aspettare”
Stamattina poi il vicepremier Luigi Di Maio incontrerà i sindacati: altro tassello importante nella trattativa.
“Su Alitalia bisogna assolutamente fare presto: è passato troppo tempo, non si può più aspettare“, ha detto da parte sua il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in vista della riunione al Mise. “Bisogna prendere una decisione” ha sottolineato “che sia in grado di garantire e salvaguardare l’occupazione e di dare un futuro concreto” alla società.
“Noi ci aspettiamo” ha precisato “che non si prenda ulteriore tempo perché secondo me non ce n’è più. Ci auguriamo che domani (oggi, ndr) ci sia una risposta precisa sul tipo di accordo che si intende fare, su quali sono i partner e quale sia il progetto che si vuole realizzare”.
Il ritorno del Tesoro
Il ritorno del Tesoro in Alitalia (ne era uscito nel 2009 con la privatizzazione) è stato concordato in un vertice a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, Di Maio e il ministro dell’economia Giovanni Tria. Un incontro in cui “si è convenuta la disponibilità del governo di partecipare alla costituzione della nuova Alitalia, tramite il ministero dell’Economia, a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea“.
Il modello da seguire sembra essere quello di Air France, con lo Stato azionista diretto e alcuni partner industriali per adottare insieme le decisioni strategiche. In ogni caso, sia con un investimento diretto del Tesoro sia convertendo il prestito-ponte sarà necessario il via libera dell’Unione europea.
La trattativa di Fs con Delta e Easyjet
Intanto Fs ha deciso di avviare una trattativa con l’americana Delta e la britannica Easyjet, che hanno confermato l’interesse a essere partner industriali. Il negoziato servirà a “proseguire nella definizione degli elementi portanti del piano della nuova Alitalia”. Easyjet ha sottolineato che si discuterà della “creazione di un consorzio che valuti le diverse opzioni per le future operazioni di Alitalia”. La compagnia low cost però mette le mani avanti: “In questa fase non vi è alcuna certezza che l’operazione sarà finalizzata“.
Alitalia è da due anni in amministrazione controllata – per la seconda volta nell’arco di dieci anni – e ha beneficiato di un prestito-ponte da 900 milioni di euro da parte del governo nel 2017, prestito poi prorogato fino al 30 giugno. Delta e EasyJet starebbero valutando se acquistare congiuntamente fino al 40% della compagnia.
Ludovica Colli