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Zingaretti: “Conte attaccato nell’Ue perché l’Italia non conta più nulla”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 14 feb – Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd, attacca il governo Lega-M5S e il premier Giuseppe Conte, a suo avviso responsabili di aver ridotto l’Italia a un Paese che non conta più niente.

“Ho fatto il parlamentare europeo per quattro anni e la cosa drammatica dell’altro giorno era innanzitutto l’Aula vuota di fronte al fatto che parlava il presidente del Consiglio della Repubblica italiana: credo che non sia mai successa una cosa del genere. Il primo segnale che viene da quel Parlamento è il crollo della credibilità del nostro Paese“. Così Zingaretti, intervenuto a Circo massimo su Radio Capital.

“Io, da parlamentare europeo, ricordo quando i leghisti contestarono Ciampi, l’Italia veniva guardata con rispetto e contava in Europa – accusa Zingaretti – dopo nove mesi di questo governo, l’Italia negli scenari internazionali non conta più niente. Questo è il dato politico che dobbiamo rilevare”.

“Quindi – aggiunge il presidente della Regione Lazio – il dato dell’intervento del presidente del Consiglio Conte non è questa sceneggiata che ora stanno facendo perché qualcuno esprime ancora in maniera libera le proprie opinioni, ma il fatto che dopo 8-9 mesi di governo l’Italia, quando si presenta in contesti internazionali, non conta più niente”. Il riferimento è al fatto che il premier a Strasburgo è stato accusato di essere un “burattino di Salvini e di Maio“.

Renzi: “Insultato il governo, non l’Italia”

Gli fa eco anche l’ex segretario Pd Matteo Renzi, secondo cui l’attacco del leader dei liberali dell’Alde, Guy Verhofstadt, a Conte è “molto polemico ma non contro l’Italia. Non ha detto che il governo è un burattino ma che Conte è il burattino di Di Maio e Salvini. l’Italia non è stata insultata“.

Sono sottigliezze, queste, che fanno gioco all’opposizione nell’attacco scagliato contro la maggioranza. A rimetterci, ovviamente è l’immagine dell’Italia all’estero, sacrificata sull’altare della campagna elettorale.

“Nicola, stai sereno”

Che poi, come tradizione vuole, nel Pd le cose non è che vadano così bene. Tant’è che in riferimento alla possibiltà che l’ex premier fondi un nuovo partito tutto suo, Zingaretti commenta: “Renzi mi auguro non faccia un suo partito, farò di tutto perché non ci sia una scissione. Se lo facesse sarebbe una contraddizione drammatica rispetto al suo denunciare i pericoli del governo e poi frammentare il centrosinistra e impedire la ricostruzione del Pd. Lo ha sempre negato e voglio credergli, spero dia invece il suo contributo”.
Nicola, stai sereno“: pare di sentirlo, Renzi.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Raffo 14 Febbraio 2019 - 10:24

Questo ignobile comunista ha il posteriore al posto del visus piddinus………contavamo tantissimo quando ci siamo presi in casa un milione di negroidi analfabeti e tribali,spacciatori e stupratori,fecciaglia immonda mafiosa………..contavamo tantissimo quando gentiloni e accoliti si piegavano a novanta gradi dinnanzi al frocetto francese ed alla culona tedesca……….?????………zingaretti è un comunista ,uno spara menzogne , un protettore di negroidi e rom,un anti italiano che non vede l’ora di gettare la classe media-etero-borghese nel fango, per fare posto a negri,asiatici, islamici e razze varie……… Alle cazzate piddine non crede più nessuno, eccetto skypd24………..nauseabondi.

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