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Arezzo, sgominata banda spacciatori nigeriani

by Lorenzo Zuppini
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Arezzo, 9 ott – Otto immigrati sono finiti in manette ad Arezzo nel corso di una retata contro lo spaccio di droga. Si tratta di richiedenti asilo di nazionalità nigeriana, tutti tra i 21 e i 30 anni. Tra loro anche una donna, e un nigeriano colto in flagranza di reato, con addosso 30 grammi tra cocaina ed eroina, già suddivise in dosi singole.
Gli immigrati africani arrestati quando sono arrivati in Italia sono stati ospiti in strutture di accoglienza, poi si sono spostati nei territorio Aretino, prendendo casa in affitto o ospitati da amici. Ma sempre in attesa di vedersi riconosciuta la domanda di asilo. Nel frattempo erano dediti alla ben più redditizia attività di spaccio.
L’indagine, denominata Nigerian Connection, è durata oltre un anno e ha messo assieme oltre 4mila gli episodi di micro-spaccio, tutti legati tra loro dal filo dei comuni pusher. Un giro d’affari che si stima abbia fruttato tra i 150 e i 200mila euro. Mediante le tante agenzia di Money Transfer, poi i proventi del giro di spaccio venivano velocemente trasferiti all’estero.
I carabinieri di Arezzo stanno approfondendo l’origine della droga spacciata, per risalire ai fornitori del sodalizio nigeriano. L’indagine è partito da un episodio accaduto poco più di un anno fa, quando si verificò una rissa a metà dell’agosto scorso tra Saione e Campo di Marte, tra persone nigeriane e gambiane, che secondo i Carabinieri era motivata da un regolamento di conti per contendersi il mercato dello spaccio locale. Nel corso delle indagini anche una donna italiana, una regista che ha avuto il coraggio di filmare, fotografare e denunciare quanto avveniva sotto le finestre di casa sua a Campo di Marte, è stata minacciata e spintonata. Tra gli otto arrestati c’è anche il suo aggressore.
Il sistema delinquenziale era ben collaudato e ciascuno aveva ruoli ben precisi: c’era chi materialmente spacciava, chi riscuoteva, chi manteneva i contatti telefonici, chi organizzava la cessione di droga. All’occorrenza i ruoli erano intercambiabili. Gli otto nigeriani arrestati ora si trovano nel carcere di Arezzo e Sollicciano, in attesa del giudizio di convalida.
Anna Pedri

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