Roma, 19 ott – “Bisogna incentivare i cittadini a restare il più possibile a casa, invitandoli a una sorta di ‘auto-lockdown gentile‘, cioè con restrizioni miti e di iniziativa autonoma”. A chiedere agli italiani di auto-recludersi in casa è il presidente della Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici, Filippo Anelli. In una sorta di pazza corsa a chi fa più allarmismo, dopo Crisanti che confessa di essere stato troppo ottimista perché il lockdown arriverà prima di Natale e dopo Ricciardi che agita lo spettro della terza ondata, ora i medici per non essere da meno invitano a tapparsi in casa visto che il governo (ancora) non ha decreto un nuovo confinamento su base nazionale.
Anelli (Fnomceo): “Benissimo lo smart working e chiudere vie e piazze”
Anelli non ha dubbi, l’auto-lockdown è la soluzione migliore e “in questo senso va benissimo lo smart working. Va bene la chiusura delle vie e delle piazze, se in quelle zone si assembrano le persone. Va bene l’accesso differenziato a scuola, anche di pomeriggio. Ai ragazzi dobbiamo insegnare poi a stare a casa, ad evitare il più possibile i luoghi affollati, spostando le naturali e giuste esigenze di socialità sulla scuola, sulla visita agli amici sì, ma pochi per volta, sui contatti telefonici e telematici”. Insomma, l’autoisolamento proposto sarà pure gentile ma la Fnomceo in sostanza chiede di azzerare la vita sociale, soprattutto quella dei giovani presunti untori.
“Misure del nuovo Dpcm di buon senso”
Anelli inoltre plaude all’ultimo decreto del premier Giuseppe Conte: “Le misure introdotte ieri con il nuovo Dpcm mi sembrano misure di buon senso. Ancora una volta, il governo prova a trovare un equilibrio tra la sostenibilità dell’economia e la tutela della salute. E questo non significa piegarsi alle esigenze della prima, accantonando la seconda. Tutti dobbiamo ricordare, infatti, che la povertà si correla ad un aumento delle malattie e della mortalità, e alla perdita di anni in buona salute. Quindi possiamo dire che il governo sta cercando di mettere in pratica una tutela della salute al quadrato”, sostiene il presidente della Fnomceo.
In verità, numeri alla mano, l’emergenza coronavirus non c’è, visto che a fronte di un aumento dei positivi, frutto dei tamponi a tappeto, c’è una esigua percentuale di sintomatici e di pazienti ricoverati. Mentre l’emergenza economica, quella sì che c’è. E il governo giallofucsia ha fatto finora veramente poco per rimediare alla crisi scatenata dal lockdown.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
Fanno ridere…. I “dottori”… Che si inculino!
Mi sembrerebbe piu’ ragionevole ammettere che c’è sia una grave emergenza economica -forse gli effetti piu’ nefasti non gli abbiamo ancora visti- e c’è anche una grave emergenza sanitaria dovuta al coronavirus.