Roma, 20 ott – “Continuo a sostenere che il coprifuoco, ma lo chiamerei limitazione degli spostamenti, ha senso se viene fatto a livello di città o addirittura di quartiere. Farlo per tutta una regione non ha senso“. Parola di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria. L’infettivologo è stato interpellato da AdnKronos in merito alla decisione del governatore Attilio Fontana di imporre il coprifuoco in Lombardia dalle 23 alle 5 di mattina a partire da giovedì. Ebbene, una misura su base regionale è inutile (oltre che nociva), anche perché come spiega il medico, “la situazione a Bergamo e Brescia è molto differente da quella di Milano“.
“Bisogna evitare il panico”
Bassetti, che nei giorni scorsi ha duramente criticato il microbiologo Crisanti per aver evocato lo spettro del lockdown sotto Natale, in questi ultimi mesi si è contraddistinto per aver assunto sempre posizioni totalmente riconducibili all’evidenza scientifica, aderenti ai numeri dell’epidemia (qui la situazione in Lombardia), senza fare allarmismo come taluni “espertoni” filogovernativi. E si è sempre tenuto alla larga dalle strumentalizzazioni e dalle polemiche tra colleghi, partendo sempre dai dati scientifici sulla curva dei contagi e sull’andamento della Covid-19, la sindrome scatenata dal coronavirus. “Sono schifato dalle polemiche alimentate da alcuni colleghi, ma non è questo il momento di polemizzare. Da oggi non commenterò più le affermazioni e le farneticazioni di quei colleghi che non stimo – ha scritto nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook -. Il mare oggi è nuovamente agitato, ma bisogna evitare il panico e la paura che non aiutano in questi momenti“.
“Incrementare i posti letto e misure di prevenzione più stringenti”
Insomma, il virus c’è ancora e i contagi sono in aumento (anche se l’impennata dei positivi è dovuta soprattutto ai tamponi a tappeto che si stanno effettuando da giorni). Bassetti spiega che “chi lavora in corsia e ha visto l’incremento dei ricoveri degli ultimi giorni, sa che bisogna tutti impegnarci per invertire la curva dei contagi e dei ricoveri, che ha preso una brutta piega“. Come? “Occorre intervenire subito mettendo in pratica i vari piani pandemici per l’incremento dei posti letto e stringendo ulteriormente sulle misure di prevenzione. Se necessario in alcune aree bisogna anche pensare a interventi radicali”. In alcune aree, appunto. Non lockdown generalizzati.
Adolfo Spezzaferro