New York, 20 ott – A quanto pare Trump ha un nuovo sostenitore fra gli afroamericani. E mica uno qualunque: parliamo del rapper 50cent, «magnate» dell’hip hop da ormai 20 anni e icona della comunità nera americana. 

Il rapper, 45anni, al secolo Curtis James Jackson III, ha espresso la propria preferenza elettorale con un post su Instagram questo lunedì, dopo aver visto i dati relativi al piano fiscale «lacrime e sangue» proposto dal candidato democratico Joe Biden. La star ha condiviso uno screenshot che mostra le «aliquote fiscali più alte per stato nell’ambito del piano fiscale di Biden». Tra gli Stati citati compariva quello di New York, che secondo la trasmissione, in caso di vincita di Biden, verrebbe tassato con un’aliquota del 58%, mentre alla città di New York – dove il rapper risiede – toccherebbe una scure fiscale del 62%. «Ma che ca**o! Votate per Trump. Io me ne vado», ha tuonato 50cents nella didascalia. «Fanc*lo New York, tanto i Knicks non vincono mai comunque. Non mi interessa se a Trump non piacciono i neri, il 62%? [Biden] sei fuori di testa».

Il post ha raccolto enormi consensi incassando 332.413 like, anche se una manciata di follower ha insistito sul fatto che queste percentuali si applicherebbero solo agli strati più ricchi della popolazione. Poco dopo, il rapper ha condiviso un’altra fotografia in cui è ritratto sorridente con le mani giunte: «Mi sono appena ricordato che sono in bancarotta, quindi sto cercando un prestito, chiunque può aiutare un fratello. LOL», ha scritto scherzosamente. Ha concluso il post aggiungendo due hashtag riferiti ai marchi di alcolici che possiede: «#bransoncognac #lecheminduroi».

 

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I just remembered i’m bankrupt, so i’m looking for a gracious loan can anyone help a brother out. LOL #bransoncognac #lecheminduroi

Un post condiviso da 50 Cent (@50cent) in data:

Secondo il sito Web di Branson Cognac, una bottiglia del liquore attualmente costa tra i 49,99 e i 260 dollari. Attore e uomo d’affari, Jackson è nato nel Queens e secondo Forbes nel 2012 il suo patrimonio era stimato attorno i 110 milioni di dollari.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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