Roma, 15 dic – Dopo aver messo in ginocchio le capacità d’investimento in un anno, la Bce non pensa minimamente di tagliare i tassi di interesse. Certamente, la folle corsa è terminata un mese e mezzo fa. Ma mai dire mai, con Christine Lagarde e soci. Specialmente se ci basiamo sulle loro dichiarazioni, così come riportate dall’Ansa.
Bce, di tagliare i tassi non se ne parla
Mentre il governatore della Fed americana Jay Powell annuncia tre cali consecutivi nel 2024, la Bce di tagliare i tassi d’interesse non vuole proprio saperne. Niente ottimismo, per carità, che bisogna stare in guardia. Dunque, tutto fermo al folle 4,5% raggiunto l’ottobre scorso e – per ora – ancora non incrementato. Senza contare che a metà dell’anno prossimo ci sarà la chiusura del programma di acquisto straordinario di titoli, ovvero il Pepp, iniziato con la pandemia allo scopo di sostenere l’economia europea. Insomma, non abbassare il costo del denaro è solo una delle componenti, perché di restrittività ce ne sarà molta altra. Queste le dichiarazioni di Lagarde: “Non abbiamo parlato per niente di taglio dei tassi, non crediamo che sia tempo di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”. Ovviamente, mercati freddissimi ed economia a continuo rischio recessione. Ma c’è un’inflazione da tenere a bada a qualsiasi costo: pure quello della miseria e della disoccupazione.
Scelte tragicomiche
È la stessa Bce che si ossessiona con l’inflazione e con i tassi per poi lamentarsi del rischio di recessione (senza assumersi alcuna responsabilità della possibile deriva, ovviamente) quindi c’è poco di nuovo, purtroppo. Il tragicomico approccio della Banca centrale, ed è questo il vero problema, rischia di essere pagato sulla pelle di milioni di cittadini, italiani ed europei. Ed è la noncuranza a fare spavento, prima ancora delle scelte già di per sé gravissime.
Alberto Celletti