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Guadagni per 1 milione di euro dal finto “pandoro solidale”: così l’Antitrust inchioda la Ferragni

by Alberto Celletti
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pandoro Ferragni

Roma, 15 dic – Guadagni per un  milione di euro, sanzioni per oltre un milione dall’Antitrust. La storia, quella che coinvolge le società riconducibili a Chiara Ferragni, sembra di quelle tristi, così come riportata dal Fatto Quotidiano. Per non dire che si può definire anche in un altro modo: una figuraccia tra le peggiori. Ma andiamo con ordine.

Il pandoro solidale della Ferragni era una truffa, secondo l’Antitrust

Partiamo dal breve: il pandoro solidale venduto dalla Ferragni, con la “firma” che le aveva fatto lievitare il prezzo dai 3,70 euro agli oltre 9, era una truffa. Almeno, così sostiene l’Antitrust, che ha comminato alle società incriminate e riconducibili all’influencer una sanzione per oltre 1 milione di euro, oltre a 420mila euro alla Balocco per pratica commerciale scorretta. Secondo l’Autorità, “le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato’ Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino”. In realtà la donazione reale, di appena “50mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima”. Il tutto con un guadagno per “oltre 1 milione di euro” alle “società riconducibili” alla Ferragni.

Le società sanzionate

Si tratta di Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l., le cui multe corrispondono rispettivamente a 400mila euro e per 675mila euro. Per l’Autorità garante della concorrenza hanno attuato una pratica commerciale scorretta, quella di pubblicizzare il l “Pandoro Pink Christmas” firmato da Chiara Ferragni, lasciando intendere che comprandolo avrebbero donato fondi all’ospedale torinese summenzionato per acquistare un macchinario utile a curare i bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing. Le due società avrebbero guadagnato il succitato milione di euro senza versare assolutamente nulla alla struttura.

Condotta ingannevole sui social

La condotta ingannevole delle società sanzionate si sarebbe sviluppata con il comunicato stampa dell’iniziativa, ma anche con le campagne sui social network della stessa Ferragni, fatta anche di storie su Instagram. Secondo l’Antitrust, anche il prezzo più che raddoppiato ha rafforzato nei consumatori l’idea di “fare una donazione” acquistando il prodotto pubblicizzato.

Alberto Celletti

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