Roma, 5 mag – Si è svolta ieri a Genova in viale Venturini l’annuale commemorazione, regolarmente autorizzata, che ricorda Ugo Venturini operaio morto a Genova il primo maggio 1970 ucciso per mano di militanti antifascisti. Hanno presenziato alla commemorazione circa 200 persone – provenienti da CasaPound Italia, Lealtà Azione, Veneto Fronte Skinheads e altre associazioni locali – che ordinatamente, sotto le bandiere tricolori, hanno deposto una corona presso la targa dedicata.
Genova, la manifestazione in ricordo di Ugo Venturini
“La commemorazione si è svolta in maniera tranquilla nonostante le provocazioni – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori della commemorazione – di chi inneggiava alla morte dei presenti e a quella di Venturini stesso, ripetendo cori con un registro linguistico caro all’antifascismo militante: ‘Ugo Venturini: morto!’, ‘Ugo Venturini: assente’ e ‘la resistenza ce lo ha insegnato: uccidere un fascista non è un reato’. Provocazioni alle quali i partecipanti non hanno risposto, mantenendo la calma sebbene le forze dell’ordine abbiano concesso ai pochi contestatori di affacciarsi direttamente sul luogo della commemorazione. In totale sfregio alla memoria del missino Ugo Venturini”.
“I presenti sono rimasti in piazza della Vittoria fino all’ora dello scioglimento della manifestazione. Solo dopo quel momento, sotto gli occhi delle telecamere delle Tv, indisturbati gli antifascisti hanno rimosso e distrutto la corona appena apposta sotto la targa dedicata a Venturini. Il tutto nell’indifferenza dei tutori dell’ordine oggi in piazza”.
Quell’odio antifascista che tenta di cancellarne la memoria
“Attendiamo che le istituzioni si esprimano sul ricordo di Venturini, operaio genovese ucciso da una bottigliata piena di terra, lanciata per impedire un comizio del Movimento Sociale Italiano nell’aprile del 1970. Uomo, padre e operaio che ha visto la sua vita stroncata il giorno della festa dei lavoratori, dopo una lunga agonia, da sedicenti proletari che la lotta di classe l’hanno mossa contro gli ultimi difendendo solo i loro privilegi e il loro cieco odio. Le istituzioni devono esprimersi sul fatto che la targa, ogni anno, debba essere rimossa in corrispondenza del 25 aprile e del 1 maggio per evitare imbrattamenti e danneggiamenti. Così come accade per le effigi cittadine che ricordano le vittime dell’odio comunista, dei martiri delle Foibe e di Norma Cossetto”.
“Ci aspettiamo che le istituzioni locali, regionali e nazionali – conclude la nota – sappiano prendere una posizione decisa nei confronti della memoria di Venturini, ucciso due volte: dall’antifascismo e dal silenzio. Infine una considerazione per il candidato sindaco del centrosinistra Silvia Salis. Se cerca immagini forti cerchi pure tra i suoi amici dei centri sociali, non certo nella compostezza e nella sacralità del nostro momento di ricordo. Noi rimarremo al nostro posto, domani come oggi, per evitare che la memoria di chi difese le proprie idee e pagò con la vita venga infangata. Perché nel 2025 l’uccisione di Ugo Venturini fa ancora paura”.
La Redazione