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Genova, rimosse le targhe in memoria di Ugo Venturini: ennesima vergogna

by Sergio Filacchioni
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Venturini

Roma, 26 apr – Questa notte a Genova sono letteralmente “scomparse” le targhe in memoria di Ugo Venturini, nel viale omonimo a lui dedicato. In prossimità della ricorrenza della morte del giovane operaio per mano di militanti di sinistra che presero d’assalto un comizio del MSI, nel 1970, cala l’ombra su quella che potrebbe essere la vergognosa volontà del Comune di Genova di nascondere quel nome “maledetto” su pressione dell’antifascismo che già da giorni minaccia la sede politica di CasaPound.

Scomparso Venturini dalla toponomastica

“In prossimità dell’anniversario della morte di Ugo Venturini, prima vittima degli anni di piombo, le due targhe toponomastiche a lui dedicate, che indicano Viale Venturini, sono scomparse: di esse è rimasto il solo telaio di metallo. Ci chiediamo se a commettere l’ennesimo sfregio a questo giovane operaio questa volta non siano stati vandali antifascisti ma direttamente il Comune di Genova: la seconda opzione non ci stupirebbe, visti i precedenti. Il 9 febbraio scorso, a ridosso della Giornata del Ricordo dedicata ai Martiri delle Foibe, le istituzioni municipali fecero coprire la targa dedicata a Norma Cossetto con un sacco nero”. Si esprime così in una nota “La Risoluta”, sede genovese di CasaPound Italia che già ieri aveva visto il corteo di “Genova Antifascista” raggiungere la sua sede, dove i militanti antagonisti avevano bruciato delle sagome raffiguranti i simboli di CPI e Blocco Studentesco sotto gli occhi delle forze dell’ordine. Una tensione crescente in una città in cui l’antifascismo non ha mai accettato la presenza di formazioni politiche militanti e dove le istituzioni – evidentemente – sono piegate a logiche di sudditanza politica. “Chiediamo – conclude la nota – che venga fatta immediatamente chiarezza e che le targhe vengano immediatamente ripristinate: il primo maggio ricorre la data della morte di Venturini ed entro quella data le targhe dovranno essere al loro posto, possibilmente omaggiate anche da una Corona dedicata dal Comune di Genova”. Uno sfregio ad un operaio morto il primo maggio che merita l’attenzione di tutta Italia: sicuri che continuare a dichiararsi antifascisti vi renda uomini migliori?

Sergio Filacchioni

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