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Coronavirus: autorizzati i farmaci antimalarici e anti-Hiv. Sono a carico del Sistema sanitario

by Ludovica Colli
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Roma, 27 mar – Autorizzati in Italia i farmaci antimalarici a base di clorochina e idrossiclorochina per il trattamento del coronavirus. I farmaci sono a totale carico del Servizio sanitario nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2. Si legge nella Gazzetta Ufficiale. Autorizzate inoltre per lo stesso uso le combinazioni dei farmaci anti-Hiv lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Servizio sanitario nazionale, “nel rispetto delle condizioni per esso indicate”. Questi farmaci dovranno essere dispensati dalle farmacie ospedaliere, ed “è fatto obbligo alla struttura prescrittrice di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione dell’Aifa i dati relativi ai pazienti trattati”.

Gli esperti sono convinti che per curare il Covid-19 serva un mix di molecole

Medici e ricercatori sono convinti che non sarà un solo farmaco a curare i malati di Covid-19. La battaglia terapeutica contro l’infezione scatenata dal virus Sars-CoV 2 si potrà vincere solo grazie all’utilizzo di una serie di molecole. Ne è convinto per esempio Gennaro Ciliberto, direttore scientifico degli Ifo, Istituti fisioterapici ospitalieri, di cui fa parte il Regina Elena. “Un unico farmaco non basta, esistono più prodotti con diversi meccanismi d’azione che potrebbero dare buoni risultati in tempi non lunghi”, dice Ciliberto al Corriere della Sera. Il suo è un parere interessante, visto che è un biologo molecolare che si è occupato molto di immunologia e ha lavorato anche all’Irbm di Pomezia dove è stato studiato il vaccino contro Ebola.

Farmaci autorizzati anche in Francia

Anche in Francia, da oggi, gli ospedali possono prescrivere clorochina e l’associazione di due farmaci anti-Hiv per curare i pazienti con Covid-19. A dare il via libera è il ministro della Salute, Olivier Véran, con un provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I farmaci possono essere somministrati “sia nei luoghi di cura che per il proseguo della cura, anche a domicilio, se il loro stato di salute lo consente e dietro autorizzazione del medico prescrittore iniziale”, si legge nel decreto.

Ludovica Colli

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Fabio Crociato 27 Marzo 2020 - 3:08

Necessitano molte, ma molte più informazioni, altrimenti il sospetto di “offerte” sinergiche interessate è dietro l’ angolo!

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