Roma, 25 giu – Si era appellata alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo, per tentare di costringere il governo italiano ad aprire i porti e dunque a far sbarcare gli immigrati. Come ha fatto sapere poco fa il Viminale, la Cedu ha prontamente risposto, respingendo il ricorso della Sea Watch che adesso dunque non potrà far altro che rinunciare ad approdare in Italia oppure, come già ventilato, tentare di violare non soltanto le nostre leggi nazionali ma anche le direttive di un organo giurisdizionale internazionale.

Esattamente quell’organo che assicura l’applicazione e il rispetto della “Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. L’Ong non ha quindi appigli di nessun genere per continuare a sbraitare contro il governo italiano, che adesso può ribadire con maggior decisione la propria posizione. Forte appunto del pronunciamento della Cedu.

“Anche la Corte Europea di Strasburgo conferma la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell’Italia: porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici. Meno partenze, meno sbarchi, meno morti, meno sprechi. Indietro non si torna”. Così ha scritto su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Alessandro Della Guglia

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