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Crisi, sempre più poveri: un italiano su dieci in indigenza

by Filippo Burla
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povertĆ  cassonnettiRoma, 14 lug – Più di dieci milioni, pari al 16% della popolazione, gli italiani in situazione di povertĆ  relativa. Tra questi, 6 milioni –il 10% della popolazione- nella morsa della povertĆ  assoluta. Sono cifre drammatiche quelle che emergono dall’ultimo rapporto IstatPovertĆ  in Italia”.

I dati, relativi al 2013, tratteggiano una situazione ai limiti della sostenibilitĆ . L’andamento fra 2012 e 2013 mostra che l’incidenza della povertĆ  relativa non segnala modifiche significative, ma aumentano gli indigenti. Ā Una spiegazione plausibile ĆØ il ā€œtravasoā€ di categoria, per cui una fetta di chi si trovava in situazione di povertĆ  relativa ha visto peggiorare la propria condizione e scivolare cosƬ nella povertĆ  assoluta, mentre un ulteriore trasferimento si ĆØ visto fra chi si collocava al di sopra della soglia di minimo benessere ed ĆØ andato a rinforzare le fila dei relativamente poveri. Al di lĆ  della presunta stabilitĆ  delle cifre, il quadro complessivo ĆØ quindi in netto peggioramento.

Scendendo nel dettaglio, buona parte dell’incremento nell’incidenza dei livelli di povertĆ  ĆØ ascrivile al mezzogiorno, che registra gli andamenti peggiori e trascina al ribasso l’intera media nazionale. Gli atavici problemi che registra il meridione, nei fatti, emergono con maggiore e più vasta virulenza in periodi di crisi generalizzata. Non ĆØ il solo Sud Italia, tuttavia, a spiegare l’andamento nazionale: a peggiorare la propria condizione sono soprattutto i nuclei famigliari di più grandi dimensioni, che non godono di sostegni realmente concreti nĆ© incisivi, e quelli in cui il titolo di studio ĆØ di medio-basso livello. All’opposto, invece, migliora -specie nelle regioni meridionali- la condizione di chi ha un titolo di studio più elevato e delle coppie con un solo figlio.

Dall’aumento del numero di indigenti alla forte distinizione nel possesso di diversi titoli di studio: segni, tutti, di una dinamica sociale che punta dritto verso Ā una conformazione sociale ā€œa clessidraā€, con un assottigliamento della classe media e la polarizzazione progressiva verso l’alto e, ancora di più, verso i piani inferiori.

Filippo Burla

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