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Di Maio: "Turni per le domeniche, resterà aperto 25% negozi"

by La Redazione
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Roma, 10 set – Dopo il far west causato dal Salva Italia del governo Monti, arriva la regolamentazione degli orari di apertura dei negozi nei festivi. Da giovedì 13 settembre, in commissione Attività produttive alla Camera, prenderà il via l’esame dei ddl sulla chiusura domenicale. “Sicuramente entro l’anno, approveremo la legge che impone lo stop nei weekend e nei festivi, con turnazione e l’orario che non sarà più libero“, ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, spiegando che “quella liberalizzazione sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura“. Ma la proposta divide: ottiene l’ovvio plauso di Chiesa e – per opposte ragioni di fede, diciamo – Cgil e ovviamente il no della grande distribuzione. Anche la domenica “ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa – ha subito chiarito Di Maio – Ci sarà un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi, gli altri a turno resteranno chiusi“. A decidere chi sarà aperto e chi chiuso saranno, come in passato, sindaco e commercianti.
L’obiettivo è tornare a prima della riforma Monti del 2011, che ha liberalizzato il lavoro festivo nel commercio. Le proposte di legge sono cinque: una della Lega, una del Movimento 5 Stelle, una del Partito Democratico, una stilata dal consiglio regionale della Regione Marche e, infine, una di iniziativa popolare. La più restrittiva è quella della Lega (prima firmataria Barbara Santamarini), che prevede possibili deroghe al divieto di apertura solo per le città che hanno vocazione turistica, le quattro domeniche di dicembre e ulteriori quattro domeniche o festività nel corso dell’anno. Quella del M5S arriva, invece, a 12 aperture all’anno.
Per Confcommercio “una regolamentazione minima e sobria è una via percorribile e imprescindibile”. Di parere opposto la grande distribuzione organizzata, che coglie la palla al balzo e parla di 40-50mila tagli ai posti di lavoro.
Il vicepremier condanna la grande distribuzione perché fa “terrorismo” sulla questione.
“Leggo tante fesserie sui giornali riguardo alle sacrosante chiusure domenicali. Ma ho visto anche il comunicato di Eurospin, in una pagina a pagamento sul Corriere della Sera, in cui si schiera a favore della nostra proposta. Il motivo è semplice: i dirigenti di Eurospin mettono al primo posto la qualità della vita dei dipendenti del gruppo e sanno che questa migliorerà se la domenica sarà dedicata agli affetti e alla famiglia. Così come sanno che non ci sarà alcun ritorno negativo sui profitti”, ha scritto Di Maio sul Blog delle Stelle.
Poi l’affondo contro l’ex segretario del Pd, Matteo Renzi: “Se il tempo che Renzi usa per realizzare programmi tv per Berlusconi, lo dedicasse a fare il parlamentare (mestiere per cui è lautamente pagato), saprebbe che proprio il suo partito ha proposto una legge che prevede l’obbligo di chiusura domenicale e che sarà discussa assieme alle altre in commissione“. “Chi invece continua la crociata contro i diritti dei lavoratori è il solito Pd, ormai sempre più scollato dalla realtà”, conclude Di Maio.

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4 comments

alessandra bonanno 10 Settembre 2018 - 2:29

francamente sono contraria alle chusure,ma favorevole a una migliore retribuzione e a regole per la gestione del personale,poi mi piacerebbe tornare a quando ero bambina e molti negozi erano aperti fino a sera molto tardi d’estate

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Tony 10 Settembre 2018 - 4:13

…ci son molte attività che non chiudono mai.. ospedali….corpi di sicurezza…operai che si occupano di pronto intervento..ristorazione..ecc..migliaia di persone impegnate in lavori anche in giorni ”festivi” il tutto regolamentato in turnazioni..( es: uno lavora nel ”festivo’ ma alla prossima sarà sostituito da chi è stato in riposo festivo) tuti i lavori di pubblico interesse dovrebbero cosi funzionare… Piuttosto, dovrebbero esserci orari e turnazioni controllati e fatti rispettare in modo rigido e severo…le piccole imprese commerciali falliscono, non per causa dei lavori in festività, ma perché, rispetto alla grande distribuzione, non reggono alla concorrenza sui prezzi..le famiglie si sfasciano per altri motivi..esempio per mancanza di lavoro…

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Alberto 11 Settembre 2018 - 8:27

Ho letto i vostri commenti. Evidentemente non lavorate nella grande distribuzione come me,ed è facile parlare: gente che lavorerebbe anche a Natale ecc…
Venite a lavorare in un negozio di elettronica dove si è aperti sempre,il sabato e’ blindato e ci pagano,come straordinari domenicali SEI euro a domenica (grazie al contratto firmato dalla CISL).
Per carità,facciamo i turni durante la settimana,il problema è che la mia compagna non li fa,e neanche i miei amici.
E’ facile sparare sentenze quando si è dall’altra parte del bancone…
Anche noi abbiamo il diritto di goderci le domeniche e le festività con le nostre famiglie!
Senza rancore ovviamente…
Un’altra cosa che dovrebbe fare questo governo e’ di alzare l’iva ai negozi online: Amazon non può pagare il 3%!!!
…inoltre togliere le tasse per i primi due anni a chi (ITALIANO) voglia aprire un’attivita’ e scoraggiare le nuove attività degli allogeni.
Nobis!
Alberto

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Tony 11 Settembre 2018 - 9:51

..che aspettate a prendere a calci la ”cisl”..? i diritti si ottengono con le scelte non con le fughe..o con il farle pagare facendo saltare posti di lavoro…

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