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A Firenze, un ammiratore dell'Unione sovietica ha sparato a un immigrato

by admin
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Firenze, 6 mar – Un tizio vorrebbe suicidarsi, ma non ne ha il coraggio. Così esce di casa e spara non alla prima persona che incontra, ma al primo nero che incontra e lo ammazza scaricandogli addosso almeno sei colpi di pistola. È accaduto a Firenze, sul ponte Vespucci. A morire è un ambulante senegalese, Idy Diene, di 54 anni. E a uccidere è stato Roberto Pirrone, di 65 anni, che è stato poi fermato dai militari della Folgore impegnati nell’operazione Strade Sicure.
L’uomo, da quel che emerge dal alcune foto del profilo facebook diffuse da alcuni siti, pare fosse un appassionato di armi. Ci sono foto che lo immortalano mentre appoggiato a un tavolo prende la mira con un fucile, e moltissime immagini di armi varie. La Beretta semiautomatica con cui ha ucciso il senegalese era regolarmente detenuta.
Razzismo, esattamente come a Macerata, si dirà. Invece no. Fin dai primi momenti il movente razziale viene escluso dagli inquirenti. Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, ha dichiarato: “I fini razzisti sono da escludere. Oltretutto il profilo personale dell’uomo non è collegabile a questo. Non sono emersi suoi legami con gruppi politici, tanto meno di destra o razzisti”. Creazzo ha aggiunto che in casa dell’uomo sono stati trovati anche alcuni cimeli dell’ex Unione Sovietica. Che l’omicida fosse un compagno e quindi per questa ragione il movente razzista va escluso a priori? Bisogna inoltre aggiungere che in rete girano degli screenshot – non si sa bene con che grado di autenticità – del profilo di un Roberto Pirrone di Firenze che ostenterebbe simboli comunisti e partigiani.
Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, parla del gesto di un folle senza minimamente tirare in ballo il razzismo. Pirrone ha raccontato alla polizia che appena uscito di casa ha incontrato una famiglia con bambini, e non se l’è sentita di sparare a loro. E così è arrivato fin su ponte Vespucci e ha ammazzato il senegalese. Sul motivo però è stato vago: pare abbia riferito di voler sparare a qualcuno per essere portato in carcere e non gravare più sulla famiglia. Da quanto è emerso l’uomo era assillato da un debito de 30 mila euro, e dalle continue liti con la moglie.
Il portavoce della comunità senegalese di Firenze, Pepe Diaw ha dichiarato: “Non crediamo al gesto di un pazzo e non ci piace che questa cosa sia avvenuta in questo momento politico dell’Italia”. E su facebook ha aggiunto: “Ha sparato a un nero. Quanti italiani ha incrociato prima? Perché non ha sparato a loro? Niente mi convince di questa storia”. Del resto le analogie con Macerata e Luca Traini sono molte, ma in questo caso sembra si voglia adottare la teoria dei due pesi e due misure.
In serata la comunità senegalese proprio perché si parla di follia e non di razzismo scende per le strade della città con un corteo improvvisato e sfascia tutto. La ventina di senegalesi in corteo ha distrutto tutti i vasi anti-terrorismo posti a due passi da piazza Duomo, ha lanciato i cestini della spazzatura, divelte alcune transenne di un cantiere, danneggiati molti scooter parcheggiati. Una protesta che ha assunto contorni talmente violenti che la polizia ha dovuto intervenire in assetto antisommossa.
Anna Pedri

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12 comments

blackwater 6 Marzo 2018 - 10:44

probabilmente non sarò abbastanza democratico nè anti-razzista,ma leggere che un africano dichiari:
“Quanti italiani ha incrociato prima ? perchè non ha sparato loro ?”
oltre a non farmi particolarmente piacere,credo sia ennesima riprova di come la “integrazione” consista solo in una parola di 12 lettere.

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Tony 6 Marzo 2018 - 10:55

….poveri diversamente colorati… tutto fa comodo per ”protestare” dando sfogo alla loro più bassa bestialità .Tutti irregolari che occupano il suolo italico senza diritto, rubando la collocazioni ai veri rifugiati: donne e bambini…E tutto grazie ai compagni del ”pistolero”…

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ANTERO 6 Marzo 2018 - 11:30

Deportarli nei paeselli d’origine … W I D S !

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Cesare 6 Marzo 2018 - 1:10

Quindi ci vogliono far credere che un comunista non puo’ essere razzista?? Il brutto è che tanti italiani crederanno a questa favoletta dei comunisti tutti umani e buoni.
Sono d’accordissimo con il commento di Blackwater sulla vergognosa dichiarazione “perchè non ha sparato ai bianchi”.Spero che per la distruzione di beni pubblici i teppistelli africani vengano arrestati e rimandati a casa.Nessuno infatti ha sparato a loro e quindi non vi è alcuna giustificazione a atti di vandalismo

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angelo papa 6 Marzo 2018 - 1:33

Beh a Mosca li prendono a calci per strada senza un motivo….

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Fabio 6 Marzo 2018 - 11:46

Adesso con chi staranno i cessi sociali … ?
Bel dilemma!
L’esternazione e la reazione degli africani comunque è assai preoccupante, non oso immaginare l’imminente futuro di questo paese.

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Omicidio Idy Diene: il solito doppiopesismo? – ilgattorandagio 7 Marzo 2018 - 9:03

[…] A Firenze, un ammiratore dell’Unione sovietica ha sparato a un immigrato […]

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A 7 Marzo 2018 - 2:12

Era un Kompagno che sbaglia

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Penelopen 8 Marzo 2018 - 12:00

Luca Traini. Roberto Pirrone.
E due.

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Omicidio di Idy Diene: a Firenze va in scena il cortocircuito dell'antirazzismo 11 Marzo 2018 - 9:44

[…] non è un tesserato della Lega Nord, né ha simpatie politiche per l’estrema destra. Tutt’altro: è un “compagno”. Manca insomma lo spauracchio per liberare le truppe cammellate alla ricerca del mostro. E quindi […]

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