Roma, 4 mag – Da oggi è disponibile nelle edicole di tutta Italia il nuovo numero del mensile del Primato Nazionale. E il volto della copertina è quello dello “spione” Mark Zuckerberg, l’onnipotente padrone dell’impero Facebook, messo apparentemente in crisi dallo scandalo Cambridge Analytica. Nel focus Valerio Benedetti analizza la fonte del potere che “Zuck” è riuscito a costruirsi in appena un decennio, tanto da poter aspirare alla Casa Bianca: Zuckerberg, dunque, è visto come l’«uomo nuovo dei tempi nuovi. È l’uomo che forse, più di tutti, ha capito come poter cavalcare lo “spirito del tempo”, come imbrigliare e incanalare le dinamiche frenetiche e impazzite della postmodernità. Ma lo ha fatto ricordandosi, al contempo, di una imprescindibile costante della storia: l’informazione è potere». Ad aprire il nuovo numero del Primato, però, sono due inchieste al vetriolo: la prima porta la firma di Luca Donadel e tratta dell’opaca “Operazione Pontus”, ossia una missione militare segreta che ha portato in Italia migliaia di clandestini; la seconda, invece, è stata realizzata da Francesca Totolo, la quale offre un’analisi approfondita ed esplosiva della vasta lobby pro-migranti in Italia, dalle Ong che operano nel Mediterraneo ai finanziatori più o meno occulti, dai ricercatori ai giornalisti più autorevoli e influenti.
La rivista prosegue poi dando spazio anche alla politica. Se Roberto Derta propone di ribattezzare il Partito Democratico in Pdr, cioè il “Partito dei ricchi”, visto che ormai solo i più abbienti si ostinano a votare il carrozzone di Renzi e Martina, Cristiano Coccanari analizza invece la recrudescenza della violenza antifascista nei mesi della scorsa campagna elettorale, tra vere e proprie azioni terroristiche e la solita, scandalosa impunità. Segue poi un ampio approfondimento della situazione in Sudafrica, in cui Guido Bruno ricostruisce le angherie e le vessazioni che i bianchi subiscono ormai ogni giorno, tra stupri, omicidi e confische di terre, mentre Tommaso Indelli tratteggia la lunga storia della “resistenza etnica” dei Boeri, dalle lotte per l’indipendenza dal Regno Unito alle ultime violenze ai danni della minoranza bianca.
Nel 120° anniversario della sua nascita, è alla controversa figura di Julius Evola che è dedicato lo speciale di questo mese. Se Giovanni Damiano si concentra sulla straordinaria complessità del pensiero del filosofo della tradizione, rifuggendo da analisi corrive e superficiali, Sandro Consolato analizza invece, nel suo contributo Rivolta contro la donna moderna, un tema di grande interesse, ossia il rapporto di Evola con il femminile: dai primi scritti misogini ai ripensamenti nel dopoguerra, emerge comunque il tentativo del pensatore romano di contrastare il femminismo trionfante sulla scorta di una visione tutt’altro che stereotipata della donna. Chiude lo speciale un articolo firmato da Alberto Lombardo che si sofferma sull’interpretazione del pensiero evoliano da parte del suo “discepolo” più brillante, cioè Adriano Romualdi, il quale seppe diffondere le idee del “maestro” non senza opportune rettifiche.
Il nuovo numero del Primato Nazionale è inoltre impreziosito dal contributo dell’avvocato Marco Mori, che ci illustra perché le cessioni di sovranità, a livello giuridico, si configurano come reati, e dal contributo di Maurizio Murelli, che ci porta nel terribile mondo carcerario italiano, fatto di inutili sprechi e basato su un’idea fallace di pena e riabilitazione dei detenuti. Nella categoria “società” rientra anche un articolo del medico Maria Teresa Baione, che tocca la spinosa questione dei vaccini, ricostruendo la storia delle vaccinazioni e puntando il dito contro la scarsa informazione che si è fatta a livello mediatico su un tema fondamentale per la salute dei cittadini. Non manca, ovviamente, la corposa galleria delle rubriche, con firme prestigiose come quelle di Francesco Borgonovo, Mario Vattani, Paolo Bargiggia e Alessandro Meluzzi. Quest’ultimo, in particolare, ci fornisce un’analisi profonda e commovente del gesto esemplare di Arnaud Beltrame, il gendarme eroe che ha sacrificato la propria vita per salvare una donna da un attacco terroristico in terra di Francia.
La sezione degli approfondimenti è poi completata da contributi che spaziano dalla letteratura alla storia, dall’antichità all’ambito militare: se Carlomanno Adinolfi ci porta alla scoperta degli “spiriti eroici” che ispirano gli anime giapponesi, il giornalista Stelio Fergola torna sulla questione del “Meridione colonizzato” con un articolo che smonta una ad una tutte le bufale che girano sull’argomento. Da segnalare, infine, un interessante contributo del direttore del Primato Nazionale Adriano Scianca, che ci parla della cosiddetta “biopolitica del meticciato”: da Scalfari ad Augias, da certi accademici ai giornalisti liberal, Scianca raccoglie e commenta tutte quelle teorie inquietanti e purtroppo molto diffuse che vedono nel miscuglio razziale un destino ineluttabile e positivo per l’Italia e l’Europa.
Elena Sempione
Zuckerberg lo “spione”. Il Primato torna in edicola e le canta al re dei social
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