Indagato l’ex presidente di Open, la “cassaforte” della Leopolda di Renzi

Firenze, 20 set – Traffico di influenze. E’ questa l’ipotesi di reato per la quale risulta indagato a Firenze l’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente di Open, la fondazione-cassaforte per le iniziative di Matteo Renzi, in primis la Leopolda. Lo studio di Bianchi a Firenze, da quanto si è appreso, è stato perquisito ieri alla presenza del procuratore aggiunto del capoluogo toscano Luca Turco, il magistrato titolare dell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza. Massimo riserbo sulle indagini da parte degli inquirenti. Ha invece confermato che c’è un’inchiesta in corso il legale di Bianchi, l’avvocato Nino D’Avirro. “L’avvocato Alberto Bianchi è indagato per una ipotesi di reato fumosa qual è il traffico di influenze per prestazioni professionali a mio avviso perfettamente legittime“, ha spiegato. D’Avirro ha anche detto che Bianchi “ha messo a disposizione degli inquirenti la documentazione richiesta nella convinzione di poter chiarire al più presto questa vicenda che – precisa il legale – lo sta profondamente amareggiando”.

Open, la “finanziaria” dei fedelissimi

Pistoiese d’origine, fiorentino d’adozione, 65 anni, Bianchi è uno degli uomini chiave dell’ex segretario del Pd Renzi, di cui è stato anche legale. Oltre che presidente di Open, “erede” della fondazione Big bang nata nel 2012 per finanziare le iniziative dell’ex premier. A vedere i nomi dei vertici, Open era proprio la “finanziaria” di famiglia per Renzi. Nel consiglio direttivo, oltre che Bianchi presidente, sedevano tre fedelissimi del Giglio magico: Maria Elena Boschi (segretario generale), Marco Carrai e Luca Lotti. La fondazione, sul cui sito internet era possibile leggere i nomi dei finanziatori che avevano dato il consenso alla pubblicazione, è stata chiusa l’anno scorso. Infatti i soldi, la nuova creatura di Renzi, ossia Italia Viva, ormai li riceve con donazioni ai Comitati di Azione Civile – Ritorno al futuro. Donazioni che – lo ricordiamo – hanno registrato un’impennata a partire dalla crisi di governo agostana.

Adolfo Spezzaferro