All’interno di una intercapedine di una cabine Enel un paio di machete, quattro fucili (di cui due con ottica di precisione) rubati a fine novembre. In uno scarico fognario sono stati rinvenuti avvolti in un sacchetto di plastica una pistola calibro .22 rubata nel 2011 e un tesserino falso da Carabiniere.
Sequestrate anche numerose macchine e roulottes.
Il blitz è scattato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura torinese sulle truffe agli anziani. La refurtiva è al momento esposta nella caserma di via Plava in attesa di essere riconosciuta.
Alla notizia è stato dato, ovviamente, risalto minimo, data l’oggettiva impossibilità di far passare sotto silenzio il ritrovamento di un vero e proprio arsenale, nonché dei frutti delle “attività” degli occupanti del campo (che naturalmente non è stato sgomberato).
Viene spontaneo chiedersi come sarà possibile integrare i rom, e se valga davvero la pena di farlo, dal momento che nonostante le massicce misure adottate a loro beneficio (a scapito dei cittadini italiani) già documentate dal Primato Nazionale, si continuano a fare ritrovamenti del genere nelle loro baraccopoli.
Valentino Tocci