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Maggioranza in crisi, Di Maio: "Salvini con Berlusconi? Sarebbe un suicidio"

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 14 dic – Mentre gli scenaristi si scatenano nel riportare voci di corridoio secondo cui Silvio Berlusconi sta lavorando a un governo di centrodestra con Matteo Salvini premier per quando cadrà l’esecutivo Lega-M5S, il capo politico dei 5 Stelle e alleato del leader della Lega, Luigi Di Maio, taglia corto: “Un governo Forza Italia-Lega sarebbe un suicidio politico, specialmente per Matteo Salvini“.
Berlusconi, se ho capito bene, promette di comprare parlamentari per andare al governo con la Lega e altri transfughi. Se Salvini vuole suicidarsi politicamente, accetterà. Ma non penso proprio. Berlusconi fa tutto questo per placare i suoi, che vogliono passare in massa alla Lega“, ha spiegato infatti il vicepremier a Mattino 5 su Canale 5.
Tutto nasce dal fatto che il leader di Forza Italia, alla presentazione dell’ennesimo libro di Vespa, ha detto che il governo Conte ha i giorni contati perché al Senato si sta formando un gruppo di responsabili che aprirà la crisi.
La cosa è montata un poco perché il capogruppo alla Camera dei 5 Stelle si è affrettato a smentire, fomentando i media in cerca di “gossip” politico.
Secondo le voci di corridoio di cui sopra, ci sarebbero una cinquantina di parlamentari pentastellati pronti a sfilarsi perché delusi dalla gestione Di Maio – “in cerca soltanto di sogni di gloria personali”. A frenarli ovviamente il fatto che non sta scritto da nessuna parte che se il governo Conte dovesse cadere, si formerà una nuova maggioranza con centrodestra e pezzi di M5S a guida Salvini.
La posizione del vicepremier leghista in merito è chiara. Sempre secondo i rumors che vanno per la maggiore, Salvini avrebbe confidato ai suoi: “Berlusconi farà cadere il governo utilizzando alcuni senatori pentastellati assicurando che nascerà un governo guidato da me coi responsabili, ma io ho già detto a Silvio che non ci starò mai senza un passaggio elettorale. Silvio mi ha detto che gli vanno bene anche le elezioni così torna in Senato, ma che ha bisogno di far girare la balla del mio governo per convincere i senatori a suicidarsi”.
Intanto Berlusconi rilancia e conferma “contatti tra senatori di Forza Italia e senatori dei Cinquestelle”. Anche perché i pentastellati non ricandidabili sono 30, almeno cinque gli interessati a sostenere un governo diverso. Il Regolamento del Senato, però, vieta la costituzione di nuovi gruppi parlamentari.
Il dato politico è che in caso di crisi di governo a Salvini – e soltanto a lui, in questa fase – conviene tornare al voto e capitalizzare i consensi.
I sondaggi parlano chiaro. Secondo la “Supermedia” di Youtrend per Agi che mette insieme i dati di tutti i sondaggi usciti nelle ultime due settimane, la Lega, se si andasse a votare oggi, conquisterebbe infatti oltre il 31% delle preferenze. Voti che sembra aver tolto soprattutto al M5S, che è calato al 25,5% (contro il 32,7 ottenuto alle politiche di marzo). Il partito di Salvini è in crescita (+1,2% in una settimana per l’istituto Tecnè, +2,6% in un mese per Euromedia).
Insomma, l’attuale maggioranza di governo resta stabilmente sopra al 55% (oggi il centrodestra Lega-FI-FdI vale il 44%), ma M5S e Lega devono ora fare i conti con il calo di consensi a seguito del dietrofront sulla manovra, giudicato un “tradimento” dalla base elettorale.
Quello che appare abbastanza certo, in questa fase di confusione scatenata dalla trattativa con la Ue sulla manovra per evitare la procedura d’infrazione per deficit eccessivo, è che Salvini (per grande fortuna di Di Maio) vuole tenere in vita il governo fino alle europee di maggio 2019.
Poi, se Lega e sovranisti europei registreranno un successo tale da riscrivere la geografia del Parlamento Ue, si vedrà quali saranno le sorti del governo gialloverde.
Adolfo Spezzaferro

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