Roma, 20 gen – Emilio Persichetti, avvocato e nipote di Claretta Petacci, suo nonno era infatti il fratello di Giuseppina Persichetti, madre di Claretta, sembra deciso a denunciare Gene Gnocchi. L’insulto del comico a Di Martedì è apparso particolarmente ignobile e il nipote della Petacci, intervistato da Il Giornale, non intende passarci sopra: “Cosa ho provato? Disgusto, amarezza. Non l’ho neppure visto il video, mi è bastato leggere cosa è stato detto. Spero che questa persona si scusi, ma dubito che capisca. Come avvocato dico che è un’offesa gravissima perseguibile penalmente. Proprio il giorno in cui fui battezzato, nella casa di famiglia a Roma, arrivò la notizia di piazzale Loreto e della morte di Claretta, mi raccontano che la cerimonia si interruppe e in casa calò un silenzio gelido”.
Il nipote della Petacci ha poi espresso chiaramente il suo pensiero sulla vita della donna che amò fino alla morte Benito Mussolini: “Penso che quando una donna si sacrifica sapendo che rischia la vita per un amore grande e vero, meriti il rispetto. Claretta in quei giorni era a Roma, poteva salvarsi, invece decise di partire con Mussolini, per puro amore. E quando fu il momento della fucilazione gli fece scudo col suo corpo. Ecco, quando l’amore si incontra con la morte, c’è l’eroismo. Anche Pertini in una intervista alla Rai spiegò chiaramente che Clara, come la chiamava lui, non doveva morire, perché l’obiettivo era Mussolini, non certo lei. Come si fa a offendere così volgarmente la memoria di una donna che si fa uccidere per amore?”.
Non si può, almeno se si ha un briciolo di dignità. Qualcuno evidentemente non ce l’ha e pensa che si possa ironizzare su tutto senza incorrere in legittime riprovazioni. Tanto più che soprattutto i più vili dovrebbero inchinarsi di fronte all’esempio di una donna che seppe morire a testa alta. Poco prima della fine, Mussolini mise infatti a disposizione della famiglia Petacci un aereo per riparare in Spagna. Ma Claretta rifiutò, scrivendo a chiare lettere: “Non lo abbandonerò mai, qualunque cosa avvenga”.
Eugenio Palazzini
Persichetti, avvocato e nipote di Claretta Petacci: “Mia zia fu un'eroina, denuncio Gene Gnocchi”
520
6 comments
Dico caramente al nipote di questa grande donna ed eroina di lasciar perdere e vivere in pace e onore,nel ricordo di una persona vera e ardimentosa……non perda tempo con la nostra giustizia, sempre più in mano alla sinistra,lasci perdere i presunti comici del martedì sera…….le sia sufficiente notare come di fronte ad un feroce insulto nei confronti di una figura femminile siano sparite tutte , dalla boldrini in giù,le femministe a targhe alterne……… queste pseudo-globaliste non possono certo perdere tempo con una bianca italiana innamorata del DUCE…….non gliene frega niente,non fa moda e audience……per cui le rinnovo il mio invito di a lasciar stare , nella consapevolezza che la signora Claretta giganteggia nei confronti di tante pigmee odierne.
Grande Donna, d’altra pasta, figlia d’altri tempi. Provo solo infinito rispetto ed ammirazione
Onoriamo CLARETTA ! Onoriamo il DUCE !
http://www.ilgiornaleditalia.org/news/la-nostra-storia/894288/Una-lettera-dall-Aldila.html
PROVO TANTA VERGOGNA , DI ESSERE ACCOMUNATO AD PSEUDO ITALIANI DI TALE FATTA . SI E’ OFFESO LA MEMORIA DI UNA GRANDE DONNA . DI UNA DONNA CHE HA SAPUTO MORIRE A VISO APERTO DAVANTI AD UNA BANDA DI DELINQUENTI , PUR DI ESSERE ACCANTO ALL’UOMO CHE AMAVA . SONO DI ESTREMA DESTRA, MA NON LA BUTTO IN POLITICA , VORREI TANTO CHE QUESTI GRAN FIGLI DI PUTTANE COMUNISTE, CAPISSERO COSA HANNO FATTO . ED E’ L’ASSORDANTE SILENZIO , DELLE NOSTRE ISTITUZIONI E DELLA NOSTRA MAGISTRATURA , CHE NON INTERVIENE . PORCI E SCROFE, AVRETE VITA BREVE.
Gene gnocco, coglione gigante, spero possa morire tu e tutta la tua famiglia. Crepaaaa