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Recovery fund, dietrofront di Conte su cabina di regia e task force (per evitare la crisi)

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 22 dic – Conte incontra i partiti di maggioranza per rivedere cabina di regia e task force del Recovery fund nel tentativo di accontentare Renzi ed evitare la crisi di governo. Il premier sottolinea che il tempo stringe e che quindi bisogna trovare la quadra. Un accordo condiviso da governo e maggioranza, Italia Viva (si spera) compresa. Tutto il contrario insomma di quello che Conte aveva proposto qualche giorno fa – una cabina di regia guidata da lui e una task force di manager – mandando su tutte le furie Renzi. Obiettivo: portare il piano collegato ai miliardi Ue in Cdm entro la fine dell’anno.

Conte dice che il tempo stringe e che bisognare trovare una sintesi

“In vista della programmazione degli interventi del Recovery Fund, al di là della discussione politica e delle polemiche di questi giorni dobbiamo assolutamente riprendere con la massima lena e con il massimo vigore la discussione sul Recovery Plan. Non possiamo permetterci agli occhi dei cittadini di ritardare oltre“. Così Conte annunciando la due giorni di incontri con le forze di maggioranza. Obiettivo: “Operare subito una sintesi necessaria. Si può discutere di tutto, però dobbiamo discutere nel merito. Serve una sintesi efficace, perché non possiamo fallire: ne va della credibilità del Paese in Europa“.

Il premier stavolta vuole parlare con tutti e poi mandare il tutto al Parlamento

Conte pensa anche agli enti locali che premono per poter gestire direttamente una parte dei miliardi Ue. “Dobbiamo al più presto aggiornare lo stato di avanzamento del Recovery Plan, per tornare a confrontarci con Regioni, enti locali e parti sociali. Dobbiamo mandare tutto al Parlamento, per poter elaborare poi il progetto nella sua versione definitiva“, aggiunge il premier.

“Piano nazionale tornerà ancora una volta in Parlamento”

Su questo punto, vista la mala parata con Renzi pronto a ritirare i suoi ministri dal governo, Conte sottolinea la centralità del Parlamento nel vaglio della versione definitiva del piano. “Ripeto che il progetto tornerà ancora una volta in Parlamento, dev’essere un progetto nazionale. Abbiamo una tabella di marcia serratissima, quindi. Non possiamo permetterci distrazioni su questo versante”.

Ieri gli incontri con M5S e Pd, oggi tocca a LeU e Iv

Ieri quindi è iniziato il confronto tra il premier, accompagnato dal ministro dell’Economia, il dem Roberto Gualtieri, e il ministro degli Affari europei, il dem Enzo Amendola. Il primo gruppo è stato quello del M5S, poi in serata l’incontro con il Pd. Oggi sarà la volta di LeU e soprattutto di Italia Viva (anche se non ci sarà Renzi). Obiettivo della due giorni di incontri: una nuova bozza per la gestione dei 209 miliardi del Recovery fund alla luce delle modifiche richieste dalle forze di maggioranza.

Governance Recovery fund a comitato formato da un ministro per ogni partito

Dal canto suo, il leader di Iv punta al bersaglio grosso: gestire i miliardi Ue. Tanto è sicuro che le minacce del Pd di voto in caso di crisi trovano il tempo che trovano. Anche perché spetta a Mattarella mandare il Paese alle urne. E il presidente della Repubblica non ha alcuna intenzione di farlo, vista la pandemia e i soldi Ue da gestire. Ecco perché sul Recovery fund il premier fa dietrofront, a partire dalla cosiddetta governance. Tra le ipotesi sul tavolo, che tutti i progetti dovranno passare per il Cdm, mentre a decidere, invece della triade Conte-Gualtieri-Patuanelli (che vedeva tagliata fuori Iv) sarebbe un comitato formato da un ministro per ogni partito.

Task force ridimensionata ma ci sarà, perché “ce lo chiede la Ue”

Anche la task force di manager sarà totalmente ridimensionata, soprattutto nei poteri. Anche perché pure i dem su questo sono stati chiari: “Non può sostituirsi alle amministrazioni centrale e periferica dello Stato“. Tuttavia il premier sottolinea che “avremo comunque bisogno di qualche strumento che ci assicuri un monitoraggio”. Poi Conte si gioca la carta Bruxelles: uno strumento di controllo “ce lo chiede la Ue, che lo vuole puntuale, concentrato e centralizzato. Su questo però torneremo a discutere, non ho mai pensato a una struttura invasiva”, chiarisce.

Rosato (Iv): “Parole Conte fatto positivo”

L’annuncio della nuova impostazione trova subito il favore dei renziani, con il coordinatore di Iv Ettore Rosato che la giudica “un fatto positivo“. Insomma, tutto sembrerebbe andare nella direzione giusta, per Conte e i suoi alleati giallofucsia. A meno che Renzi non voglia far cadere il governo in ogni caso. Forse perché vuole intestarsi – come scrivono alcuni scenaristi – l’operazione Draghi premier di cui si fa tanto un gran parlare.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

Recovery fund: dopo i governatori, pure i sindaci dem vogliono gestire i soldi da soli | Il Primato Nazionale 22 Dicembre 2020 - 11:28

[…] Recovery fund, dietrofront di Conte su cabina di regia e task… […]

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Fabio Crociato 22 Dicembre 2020 - 11:40

Il Governo riuscirà forse a farlo saltare qualche “sconosciuto” schifato anche da questa insana tensione intorno ad un misera ma costosa (i costi non sono solo quelli economici!), tortina da paese sottosviluppato. Ed è lì che vorrebbero portarci, per sempre.

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“La task force non c’è più”. Italia Viva vince il primo round con Conte. Ora sarà battaglia sulle risorse Ue – www.ugolini.co.th 23 Dicembre 2020 - 10:17

[…] crisi di governo, minacciata dal leader di Iv Matteo Renzi, il presidente del Consiglio ha fatto un dietrofront sulla task force, che non sarà affidata a manager o tecnici. Conte così esaudisce una delle richieste di Renzi. Ma […]

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