Roma, 4 mar – Dubbi, aggiustamenti, incertezze. Alla fine il reddito di cittadinanza, un anno dopo l’insediamento del governo gialloverde, partirà sul serio. Se funzionerà come auspicato in particolare dal M5S è difficile dirlo ed è altrettanto inutile ribadire le problematiche che cela la legge regina della campagna elettorale pentastellata. Dal 6 marzo sarà possibile inviare le domande per ottenere la misura che sostituirà il Rei e che, secondo il governo in carica, permetterà di contrastare efficacemente la povertà. A fine aprile sono attese di conseguenza le prime “card”, attraverso le quali verrà erogato il reddito. Per l’esattezza dal 6 marzo al 31 marzo chi presenterà la domanda otterrà una risposta da parte dell’Inps tra il 26 e il 30 aprile.
Sono date indicate dalla Consulta dei Caf nella conferenza stampa successiva al via libera ottenuto grazie al preaccordo con l’Inps. Le risposte ai cittadini che presenteranno la domanda per avere il reddito arriveranno per mail o sms, e in caso di esito positivo Poste Italiane invierà un messaggio per la consegna della carta. “Venite ma con calma, venire il 6 o il 20 marzo non fa differenza”. E’ l’appello di Mauro Soldani, coordinatore della Consulta che non nasconde la preoccupazione per le lunghe file che verosimilmente si verificheranno il primo giorno disponibile per presentare la domanda. Soldani assicura però che “anche questa volta saremo in grado di supportare i cittadini e la pubblica amministrazione, reggeremo l’urto”.
Chi può richiedere il reddito?
Il reddito di cittadinanza potrà essere richiesto da cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari con permesso di lungo soggiorno residenti in Italia da 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa. I richiedenti devono avere un reddito familiare inferiore a 6mila euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza (al massimo 2,1 nel caso di famiglia numerosa). Nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto la soglia del reddito è elevata a 9.360 euro. Una famiglia di quattro persone con due figli maggiorenni con un reddito pari a zero può arrivare a ottenere fino a 1.050 euro mensili ai quali, nel caso in cui viva in affitto, si aggiungono 280 euro al mese per il canone.
Card: cosa si può acquistare
La card che verrà rilasciata ai beneficiari del reddito permetterà l’acquisto di beni e servizi di base. I beneficiari potranno però effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo, cifra incrementata in base ai componenti del nucleo. La card non potrà invece essere utilizzata per giochi che prevedono vincite in denaro.
Quale lavoro?
Il decreto che lega il sussidio all’inserimento al lavoro è ancora in alto mare. Al momento infatti verrà semplicemente chiesto al beneficiario di firmare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, ma non si capisce ancora come sarà possibile avviare il cittadino disoccupato verso un’occupazione. Un problema non da poco dovuto anche al fatto che ancora manca l’accordo con le Regioni sul ruolo dei cosiddetti navigator, ovvero non è ancora pronto il bando per le assunzioni di coloro che nel progetto del Governo dovrebbero svolgere il ruolo di guida nell’inserimento al lavoro per chi otterrà il reddito.
Alessandro Della Guglia