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Riforma della Giustizia, se Nordio mantiene la parola può essere una svolta

by La Redazione
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Roma, 20 mar – Sulla Riforma della Giustizia noi lo abbiamo sempre detto: anche la separazione delle carriere non eliminerà del tutto i danni di una magistratura, quella italiana, guasta alle fondamenta, come dimostrano anche le ultime imbarazzanti questioni emerse dall’inchiesta di Perugia. Si tratta però di un passo irrinunciabile, alla luce di un processo di cambiamento già piuttosto intenso con la riforma generale passata in Senato lo scorso 13 febbraio. Su questo tema, insomma, l’esecutivo non sembra immobile. E le ultime dichiarazioni del ministro Carlo Nordio sono piuttosto forti: “Ddl sulla separazione delle carriere immediato”, dice. Sarà vero?

Riforma della Giustizia, le parole di Nordio

Parla di “presentazione immediata”, il ministro, in Transatlantico, rispondendo alla domanda sul tema. Non è un’affermazione da poco, dal momento che la riforma approvata in “metà parlamento”  non lo prevedeva ancora, sebbene presentasse diversi aspetti interessanti ai fini di un cambiamento del sistema giudiziario che non può non essere radicale, visti i disastri avvenuti dal 1992 in avanti. Tra questi, sia l’eliminazione dell’abuso d’ufficio che i divieti all’utilizzo di intercettazioni da parte della stampa non sono elementi di secondo piano. Ma è chiaro che dividere i compiti di giudici e pm sia il prossimo – enorme – scoglio. Senza dimenticare quello successivo, su cui purtroppo nessuno riflette e che potrebbe rimanere pura fantasia per molto tempo.

Abolire le correnti nelle associazioni di magistrati e nel Csm

Nessun partito politico interno alla magistratura, implicito o esplicito che sia (con la parola “associazione” spesso si maschera tutto). Dopo la separazione delle carriere, c’è da sperare che qualcuno almeno inizi a parlare di questo tema, essenziale per evitare o quanto meno scoraggiare che la magistratura “si faccia” politica ideologizzata. Nessuno potrà mai impedire a un giudice di essere fazioso oppure orientato da proprie inclinazioni, ma almeno impedire un’ufficialità di un fenomeno gravissimo e dannosissimo sarebbe d’uopo. Considerando che la magistratura ha dettato la linea alla politica su troppi temi dirimenti, dalle critiche all’Ue, all’immigrazione di massa e perfino sulla strabordante dittatura Lgbt in tema di unioni civili, adozioni gay e uteri in affitto “legalizzati” tramite stratagemmi stranieri…la riforma della giustizia futura dovrà passare anche per quello, ammesso che qualcuno se ne accorga…

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